Daniel Hackett è stato ospite di del podcast greco Novasports.
Alcune dichiarazioni, come riportate da Basketnews

L'arrivo in Grecia. Diciamo che mi sono evoluto. Quando arrivai in Grecia venivo etichettato come uno sopra le righe. Avevo avuto qualche problema con la Nazionale. Passavo come uno da gestire. La Grecia è stato un passo fondamentale per evolvermi, maturare. Stare con compagni come Spanoulis, Printezis e Papanikolaou mi ha dato un’idea di come comportarmi, allenarmi e gestirmi.

L'infortunio. La mia natura competitiva, e uno scivolone su un adesivo, mi è costato qualche mese di stop. E’ stato un altro passo importante della mia carriera. E’ stato un momento negativo, ma non voglio sia l’unico ricordo della mia esperienza all’Olympiacos. Ne ho avuti tanti, fantastici, sono stati due anni importanti per me.

L'addio all'Olympiacos. Ero infortunato, il mio futuro era incerto. Il club evidentemente ha pensato che non fosse una buona idea confermarmi. Ma ho ricevuto amore dai tifosi, sostegno da coach Sfairopoulos per tutta l’estate, mi ha supportato nel lavoro di recupero e nell’accettare quell’addio. Erano come una famiglia, baciare il logo al mio ritorno su quel campo è stato naturale.

Il presente. Devo guardare al presente, provare a portare la Virtus Bologna ai playoff. Sarebbe un grande risultato. Bologna merita di restare in EuroLeague.

Il futuro. Voglio essere un esempio per i giovani della mia squadra. Alessandro Pajola è uno dei giovani prospetti più interessanti. Sarà molto curioso vedere come prenderà forma la sua carriera. Nico Mannion è un altro esempio.

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