LAVOROPIU' BOLOGNA - OPENJOBMETIS VARESE 83-88
Sembrava una di quelle tante partite casalinghe della Fortitudo degli ultimi anni. Attesa, più bassi che alti, poi a metà ripresa la svolta, l’urlo della gente a caricare la rimonta. Ma qui l’urlo non ci può essere, in 1102 (seguirà dibattito?) che solo a metà terzo quarto, e non prima quanto dopo il momento migliore della squadra, provano a farsi sentire. E allora c’è sì il break, andando fino a +9, ma poi tutto resta lì, davanti ad una squadra che si affloscia e si fa spupazzare dalle 17 triple 17 messe a segno da Varese. Mancava Banks, di là mancava Ferrero, così è andata, amen.
Si parte con la voce dello speaker a rimbombare in un palasport che non può offrire alcun fattore campo, ma soprattutto con la zona del fischiatissimo Bulleri a lasciar tirare da 3 una Fortitudo troppo frettolosa, e che pur piedi a terra non la mette quasi mai. E allora è gioco facile per Varese prendere il vantaggio, prima con la semplicità di Scola e poi – dato che se non si difende allora vince chi è più preciso – con triple che di là, invece, vanno dentro. Tre di fila per il +9 esterno, mitigato da un appoggio di Fletcher per il 22-29 del 10’.
Un minimo di attenzione in più davanti e i regali dell’impreciso Douglas permettono alla F, piombata a -9, di recuperare e provare anche a mettere il naso avanti. E’ un batti e ribatti con più foga che idee, ma almeno basta e avanza per chiudere il 20’ avanti 45-43.
Disinnescato – o forse solo in camera iperbarica – Scola, la Fortitudo traccheggia in attesa di eventi che avvengono nella seconda parte del quarto, quando buone cose delle proprie seconde linee davanti alle meno presentabili altrui medesime fanno un 9-0 di parziale partendo dalla parità, con tanto di primo coro proposto dall’Arena. Varese aggiusta, 67-62 al 30’.
Douglas si accende, Varese ci prova solo da 3 ma finchè la mette brava lei, fino al pareggio del 35’. Si dovrebbe provare a trovare qualche arma, ma a parte racimolare tiri liberi non si riesce ad andare oltre, mentre Varese fa uscire fuori dal cilindro il coniglio di De Vico, e sono due triple, ed è +7 a 90” dalla fine. Bologna cerca di stare a galla più di rabbia che non di convinzione, nell’estemporaneità e non certo nel fosforo, e Varese deve solo gestirla per sbancare la casa (?) Fortitudo.
(foto Sara Taino)