I giorni del riposo natalizio post Cento, e ripartono oggi i lavori in casa Fortitudo con finestra sulla prossima gara, ovvero la trasferta infrasettimanale di Nardò che sarà anche il primo match del 2023. E il dubbio su se e come agire su un roster che, al netto di tutte le problematiche presenti e passate, sta giocando un campionato nelle retrovie dei primi posti. Ovvero più o meno dove Dalmonte si aspettava di essere quando a inizio stagione evitava qualunque discorso su favoriti eccetera, ma sotto quelle che erano (per quel che contano) le previsioni degli osservatori esterni e, chissà, anche quelle del pubblico. O almeno di una parte.

Sia chiaro: il poteva andare peggio è refrain che è giusto vada ricordato, ma che non può essere portato avanti all'infinito, o almeno in un mondo come quello della Fortitudo che non sembra poter più gestire il navigare a vista, forse sicuro ma con binocoli di poca portata, come era ai tempi, diciamo, pre-Seragnoli. E allora, cosa fare per evitare il mille volte citato passo più lungo della gamba ma evitare anche l'aurea mediocrità e il sospetto che il Commendator Borlotti sia entrato, di soppiatto, in società? Dimostrare che, senza voler spezzare le reni alle avversarie nè tantomeno salassare le casse, un occhio a quello che succede sul campo lo si sta dando.

Era questo il miglior roster possibile assemblabile a fine luglio? Forse. C'erano scommesse? Non tante. C'erano piccoli errori risolvibili? Forse. Delusioni? Certo. L'idea è che basterebbero due entrate e due uscite per mettere a posto almeno quelli che sono i problemi attuali, rinforzando l'area e dando finalmente un cambio agli esterni, salutando chi per vari motivi non è riuscito a dare il necessario. Sono sotto gli occhi di tutti la non crescita di Davis, così come la regressione di Paci che da starter è diventato NE fisso o quasi. Mettendosi quindi nella situazione di chi non ha piccoli ma ha uno, due se vogliamo contare anche Biordi, lunghi che portano gli asciugamani.

Perchè l'immagine non è fatta solo di armonia e di conti che devono essere messi aposto, ma anche di attenzione e voglia di migliorarsi. Nessuno accusa chi ha fatto la squadra in estate, dato che ad un certo punto nemmeno si sapeva se ci sarebbe stata, una squadra. Ma, oggi, non mostrare nessun segno di attenzione anche per il settore agonistico (che, ma qui si dovrebbe dire seguirà dibattito, non ha saputo produrre nemmeno un giovane da rotazione), sarebbe meno giustificabile di un po' di mesi fa.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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