Julio Velasco, ormai bolognese d'adozione - vivendo da sette anni a Ponte Ronca - è stato intervistato da Repubblica sullo scudetto Virtus.
Un estratto delle sue parole.
Su Djordjevic. Riflessioni? La prima che mi viene in mente è che il tecnico dello scudetto era stato mandato via.
Qui da noi si fanno drammi per due ko in regular season. Ma sull’esonero di Djordjevic bisogna che tutti quanti, anche la stampa, riflettano. Ormai, se si allagano i palazzetti, si manda via l’allenatore. Non è vero che gli azionisti di maggioranza o i presidenti, insomma chi tiene in mano il club, non ha altre soluzioni. Ne avrebbe, ma finisce spesso per fare la cosa più semplice.

L'intervento dei giocatori? Una volta tanto i giocatori hanno detto la loro, si sono esposti, tanto di cappello. E hanno vinto lo scudetto. Di sicuro hanno giocato per Djordjevic quando sono andati dai dirigenti a dire che sbagliavano a mandarlo via, lì sì. Dopo, semplicemente, hanno giocato benissimo.
Milano? Troppa festa da parte di Milano per la conquista della Final Four di Eurolega. Troppo presto. Era un traguardo a lungo inseguito? Sì, ma dopo c’era la finale scudetto, e il fatto che i due appuntamenti fossero così ravvicinati secondo me ha influito molto.

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