Oggi Vincenzo Esposito compie 50 anni. A Bologna lo ricordiamo soprattutto per le due splendide stagioni in Fortitudo, ma il casertano è stato un precursore per tanti motivi. Secondo italiano in NBA dopo Stefano Rusconi, e il primo a giocare minuti veri, e primo (e finora unico) a vincere sia il premio di miglior giocatore dell'anno (1999 e 2000), sia quello di miglior allenatore, nel 2017 a Pistoia.

Espsito ha parlato sulle pagine de Il Giornale, intervistato da Roberto Gotta.
Un estratto delle sue parole.
Ho vissuto tante situazioni sempre al massimo, in maniera super sincera, spontanea, nulla, o quasi nulla, di programmato. Voluto tutto, fortemente, ma mai scontato».
L'esperienza in NBA È stato difficile e complicato, anche altri europei di grande valore come lo stesso Danilovic, rimasto poco più di due anni, hanno lasciato le penne in un ambiente che era ancora ignorante e chiuso nei confronti dei giocatori non americani.
Sull'aver vinto il premio sia da miglior giocatore che da miglior allenatore. Io non ci avevo pensato ma me lo disse anche Carlo Recalcati lo scorso anno: quello di miglior coach è un riconoscimento che vale doppio, vista la carriera che hai avuto come giocatore.

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