Max Boccio è stato è stato arrestato dai Carabinieri di Senigallia per spendita di banconote contraffatte e possesso di segni distintivi contraffatti. L'ex patron di Caffè Maxim infatti è stato fermato dai militari a Corinaldo e trovato in possesso di una cartellina con all'interno 20 banconote da 50 euro con lo stesso numero seriale. Alla richiesta di spiegazioni Boccio ha mostrato un tesserino dei servizi segreti qualificandosi come agente sotto copertura. Sconfessato dalle verifiche dei carabinieri è stato arrestato.

L’uomo è stato immediatamente condotto in caserma per le verifiche del caso. Gli accertamenti svolti hanno rivelato che le banconote erano contraffatte ed il tesserino da “007” era stato falsificato in modo grossolano.

Il bolognese, messo davanti all’evidenza dei fatti, anziché ammettere gli addebiti, ha chiesto di poter effettuare una telefonata al suo superiore che avrebbe chiarito direttamente ai militari operanti la sua posizione. I militari, sorpresi da tanta ostinazione, gli hanno consentito di telefonare, ma l’uomo ha composto un numero a caso corrispondente alla Questura di Ancona che, ovviamente, non ha potuto che confermare ai carabinieri operanti che avevano di fronte un simulatore.

Le indagini hanno consentito inoltre di accertare che Boccio, poco prima di essere fermato, aveva speso una banconota da 50 euro contraffatta in un esercizio pubblico di Corinaldo.

Il 44enne bolognese, con un passato nel basket italiano che conta, è stato dichiarato in arresto per spendita di banconote contraffatte e possesso di segni distintivi contraffatti.

Dopo aver trascorso la notte in camera di sicurezza, questa mattina, è stato presentato dinanzi al Tribunale di Ancona che ha convalidato l’arresto. In attesa dell’udienza, rinviata al 25 settembre prossimo, gli è stata applicata la misura cautelare del divieto di soggiorno nella provincia di Ancona.

Tratto da Corriere di Romagna e L'Altro Giornale e ANSA



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