MAX ALDI, "QUANDO DIVENTAI SINDACO"
A 27 anni dalla promozione in A2 della Fortitudo, Max Aldi è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.
"Ricordo bene quel giorno. In carriera ho ottenuto tante promozioni, ma quella con la Fortitudo è stata assolutamente unica. Dopo la vittoria andammo tutti in Piazza Maggiore. A un certo punto tra i tifosi spuntò un megafono che mi fu consegnato tra le mani. Non sapevo bene cosa fare, era troppa l'emozione, così dissi due stupidaggini. Subito si alzò una voce, 'Aldi sindaco!'. Così da quel momento per tutti sono diventato il Sindaco.
Nei giorni prima della partita la tensione per le strade di Bologna era stata palpabile. A Rimini, Larry Middleton era reduce da un brutto infortunio al ginocchio; probabilemte se lui fosse stato al meglio non avremmo vinto. Io stesso non stavo bene per un problema fisico accusato durante i playput. Ne uscì una partita non bella ma estremamente intensa.
Il gruppo? Per me Albertazzi era un totem. Avevo giocato con lui a Livorno dove era diventato un simbolo. Parlava poco ma si faceva capire comunque molto bene, nello spogliatoio era uno che contava. Ne sapeva qualcosa Emiliano Neri, la vittima preferita dei suoi scherzi.
Comegys? Un ragazzo fantastico, un giocatore con una verticalità incredibile. Durante una partita in allenamento me lo ritrovai contro. Ricevetti il pallone sotto canestro, tentai una finta e lui mi impedì di tirare. Ci riprovai altre due o tre volte, sempre senza successo. Alla quarta lo guardai in faccia, gli consegnai il pallone tra le mani e me ne andai"