È ancora Italia-Serbia. Una sfida giunta al suo diciassettesimo capitolo dal 2008. Una sfida che prima del Pre Olimpico di Belgrado nel 2021 aveva un sapore amaro per gli Azzurri (2 vittorie e 10 sconfitte) e che dopo la magica notte della Nikolic Hall ha assunto toni decisamente più accesi. Da lì, infatti, l’Italia è stata capace di battere la Serbia ben 3 volte su 4 negli ultimi tre anni. L’ultima al Torneo dell’Acropoli di Atene esattamente tre settimane fa (89-88).

 

Queste le parole del CT Gianmarco Pozzecco: “Italia-Serbia sta diventando una classica ormai. Come sempre noi dovremo giocare una partita perfetta perché anche stavolta affronteremo una squadra molto forte, con molte armi a disposizione, talento e stazza diffusi. Mi dispiace molto non vedere in campo Borisa Simanic, al quale mando un forte abbraccio e un grande in bocca al lupo. Per quanto riguarda noi, giocheremo il nostro solito basket, quello che ci ha contraddistinto fino a questo momento. Ho visto i ragazzi molto concentrati e determinati a fare ancora un passo in avanti in questo Mondiale. In questi due giorni abbiamo riposato, ricaricato le pile, ci siamo allenati bene e abbiamo preparato la partita. Siamo pronti“.

 

Quello che si consumerà domani a Manila nelle Filippine, sarà di nuovo uno scontro decisivo. Non esattamente un dentro/fuori perché potrebbero influire altri risultati e differenza canestri, ma sicuramente un crocevia determinante per il passaggio ai quarti di finale. In special modo per la nostra Nazionale, che si affaccia alla seconda fase dovendo inseguire Repubblica Dominicana e appunto Serbia.

 

Anche stavolta gli Azzurri si presenteranno da underdog al cospetto di una squadra che ha dominato il Gruppo B con tre nette vittorie su Cina (105-63), Portorico (94-77) e Sud Sudan (115-83). Tre gare in cui ha brillato il talento di Bogdan Bogdanovic, compagno di squadra di Gigi Datome al Fenerbahce (vittoria in Eurolega nel 2017), titoli nazionali a ripetizione, Argento ai Giochi di Rio 2016 e Argento ai Mondiali in Spagna nel 2014. Per lui tre gare in doppia cifra nella prima fase (14+17+23). Una mano calda armata dal play Nikola Jovic, 25 punti contro il Sud Sudan e soprattutto 8.3 assist di media, secondo solo al portoricano Tremont Waters (8.7) in tutto il mondiale. Sotto le plance Nikola Milutinov, terzo in tutto il torneo alla voce rimbalzi (10.3 di media). Nel complesso, la Serbia è la terza squadra per punti segnati al Mondiale: 104 di media: meglio solo il Canada e gli Stati Uniti.

 

L’unico precedente in un Mondiale, risale alla rassegna iridata cinese del 2019, quando la squadra del CT Sacchetti perse 92-77 nel primo girone.

 

L’altra gara della prima giornata del Girone I vede il derby fra Repubblica Dominicana e Portorico, con la palla a due alle ore 14.00 italiane.

La Repubblica Dominicana è a punteggio pieno, mentre i boricuas arrivano alla seconda fase con due vittorie (Cina e Sud Sudan) e una sconfitta (Serbia).

Le due Nazionali caraibiche arrivano alla sfida con un fresco precedente alle spalle – il 4 agosto per entrambe era il primo match di preparazione al Mondiale -, nel quale si impose il Portorico 93-86.

 

Nella sera di Manila, è giunto nell’entourage Azzurro un invito inaspettato, e graditissimo. A farlo recapitare a Gianmarco Pozzecco è stato Manny Pacquiao, campione del ring e super appassionato di basket, che ha voluto incontrare il CT Azzurro a pochi giorni dalla conferenza stampa post Italia-Angola, nella quale il CT Azzurro lo aveva pubblicamente “sfidato”.

 

Durante il breve incontro, avvenuto nella casa del supercampione di pugilato, nonché ex senatore delle Filippine, ex giocatore/allenatore della Kia Sorento in PBA (la lega cestistica filippina), attore e musicista, i due hanno avuto modo di conoscersi e dichiararsi il reciproco rispetto. I due si sono anche cimentati in una partita a scacchi, altra passione condivisa dai due.

 

Al termine dell’incontro “Pac Man” ha augurato un enorme in bocca al lupo agli Azzurri per il prosieguo del Mondiale.

 

 

 

 

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