Si apra pure il dibattito sulla Fortitudo che gioca meglio quando ne ha 8 che non quando ne ha 10, ma intanto Trieste pasteggia alla Unipol Arena, pur dopo aver regalato il primo quarto, sfruttando il fatto che, di riffa o di raffa, ce ne sono tanti ma non un 4 che sia tale. E allora, tra rimbalzi concessi e la facile raffica da 3 dell’alona Grazulis, rimane in canna il sogno Final Eight (e ci può stare), ma il problema sarà capire quanto questa botta d’arresto andrà a inficiare la difficile ricostruzione dell’autostima Fortitudo. Che oggi ha fatto un passo indietro rispetto alle altre con Dalmonte, mostrandosi quasi in precampionato tra esperimenti sul campo e la necessità di capire come e chi utilizzare in tanti momenti.

Si parte con Fantinelli a riprendere possesso della squadra e Trieste che viaggia a più perse che tiri tentati. Con queste premesse è normale che il punteggio esploda subito dalla parte bolognese del tabellone, facendo 15-4 nell’immediato e gestendo nella seconda parte della frazione senza particolari problemi, se non per un tagliafuori nel finale che porta gli alabardati (si usa ancora dire così?) a 4 punti in una azine e ritorno a divario in cifra unica. 24-15 al 10’.

Meglio le seconde linee esterne che non quelle locali, e con Baldasso a non trovare adeguata connessione alla partita ecco che Trieste si avvicina, sfrutta altre nefandezze bolognesi sotto il proprio tabellone (autocanestro dopo aggiuntivo su tiro da 3) e impatta a quota 31. In drammatica difficoltà a reggere a rimbalzo, la Fortitudo sfrutta le tante imprecisioni triestine per restare in quota, e alla fine il 39 pari è quasi giusto, se vogliamo.

Persa sintonia ed inerzia, il terzo quarto è un faticoso cercare di stare in piedi nonostante Trieste prenda lentamente il possesso di molte zone del campo: l’area è facile approdo per gli altrui appoggi, i rimbalzi d’attacco fanno male, ed è normale che arrivi il sorpasso prima (47-50) e poi leggero tentativo di corsa, con il 59-53 esterno al 30’.

Sul punto di alzare bandiera bianca, la riscossa arriva con 8 filati di Baldasso (in posizione di guardia) a far pari, ma è sempre Trieste che mena le danze, trovando protagonisti forse non previsti in Grazulis e, soprattutto, Alviti. Lo sprint parte male, e quando Upson schiaccia in faccia ad un non pervenuto Hunt è gioco, partita e incontro.


(foto Ciamillo - Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

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