Isaia Cordinier è stato intervistato dal Resto del Carlino.

Un estratto delle sue parole.

La Final Eight è una competizione molto dura dove giochi 3 partite in pochi giorni. Bisogna affrontarla con una condizione mentale nuova perché ogni errore può essere quello decisivo. Non hai la possibilità di rimediare: se perdi vai casa e anche se vinci in un tempo brevissimo devi azzerare tutto perché nella gara successiva devi comunque dare il massimo. Questo approccio non dipende solo dall'avversario, come abbiamo imparato a nostre spese l'anno scorso, ma dipende soprattutto da quanto riesci a restare dentro alla competizione con la testa e con il fisico.

Siamo una squadra diversa rispetto a quella passata. Probabilmente siamo più consapevoli di quelli che sono i nostri mezzi e da domani vogliamo confermare quello che abbiamo fatto fino a qui. La Coppa Italia è una competizione che il club vuole vincere ed è da tanti anni che la Virtus non la vince, per cui sarebbe importante per tutto l'ambiente che tornassimo a casa da Torino con questo trofeo sul pullman.


Il mio contributo? 

In realtà sono ancora in una fase dove devo ancora restituire quello sto ricevendo. Qui ci sono tanti giocatori che in carriera hanno vinto titoli importanti e che ogni giorno mettono al servizio della squadra il loro vissuto. Io cerco di ripagare questa loro fiducia facendo quello che mi viene chiesto al meglio delle mie possibilità.


Futuro in NBA? 

"Le voci di febbraio sono quelle che poi vengono puntualmente smentite. Io sono un professionista che ama la Virtus e per questo motivo adesso penso solo alla Coppa Italia e poi a finire la stagione nel migliore dei modi tra campionato ed Eurolega. Sarei molto felice se la NBA bussasse alla mia porta, ma preferisco concentrarmi sulle cose concrete che perdere tempo con le ipotesi

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