Giampaolo Ricci, capitano della Virtus campione d'Itali, è stato intervistato da LBA TV.

Lo scudetto da capitano Virtus. Una figata, è veramente bello essere entrato nella storia di questo club. La prima volta che sono entrato in questa palestra il mio obiettivo era mettere un numerino di fianco a quella coppa lì, un duemilaqualcosa in cui ero presente. Ce l'ho fatta alzando la coppa da capitano, è veramente un sogno, il massimo a cui potevo ambire.

I messaggi più belli dopo la vittoria. Ho una famiglia incredibile, i miei genitori sono venuti solo per qualche ora a Bologna, c'era mia sorella e i miei amici. Mio fratello, che è lontano, mi ha scritto una lettera, dicendo "questa leggila stasera", e mi sono defilato per piangere da solo. Aver fatto vivere queste emozioni alle persone che sapevano quanto contava per me quello scudetto è bello. La felicità è vera solo se condivisa. Condividere le emozioni rende lo scudetto concreto.

Una stagione sulle montagne russe. Sì, piena di alti e bassi. Ho passato molte sere sul balcone a rimuginare dopo le sconfitte, penso alla Supercoppa contro Milano, la Coppa Italia, Kazan... è stato un anno tosto e abbiamo sbattuto la testa molte volte. Però perdere aiuta vincere, è davvero così. Ci siamo portati dentro quelle sensazioni, e ci siamo detti in spogliatoio - dopo la sconfitta in Coppa Italia, ad esempio, di ricordarci quel che stavamo provando, l'incazzatura e la delusione. La notte dopo Kazan sono andato a letto alle 7 del mattino dopo aver rivisto la partita, è stata una forte emozione negativa. Tutto questo ci ha aiutato ad arrivare ai playoff carichi, per far vedere che non era una stagione da buttare. Tutte quelle sconfitte ci hanno aiutato a vivere e vincere partita per partita.

Vincere davanti ai propri tifosi. E' stato unico, l'invasione di campo è stata pazzesca, anche se il palazzetto non era pieno ci hanno travolto di baci e abbracci, vedere Piazza Maggiore piena, i fuochi d'artificio, leggere i messaggi è stata un'emozione indescrivibile. Bologna meritava una serata così, siamo contenti di averla regalata e io di esserne stato protagonista.

L'infiltrato alla premiazione. Io pensavo fosse una persona della società, poi ho scoperto dopo che era un tifoso che era dietro a mia sorella nel terzo anello. Ha tutta la mia stima.

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