IL DOPOPARTITA DI FORTITUDO-TRIESTE
Tanto splendore da far pensare alla fine che sarebbe stato quasi meglio tenere qualcosa per domenica, in una giornata dove la Fortitudo grida al campionato di esserci, di essere viva e vegeta, e di meritare un attimo di credibilità dopo settimane in cui tutto era stato minato, forse fin troppo per quelle in cui erano state le condizioni in cui Martino era stato costretto a lavorare. Settimane dove forse Antimo avrebbe voluto chiamare qualche cinno dal playground attiguo al Paladozza per arrivare a 5 effettivi (non lo ha fatto, eh, sia chiaro) e dove, dai, sul campo si era vista una squadra con buona volontà ma anche cotal pochezza figlia di tutto quello che stava capitando. Poi sia chiaro: una vittoria non cambia la classifica, e forse questo ambiente dovrebbe trovare un equilibrio tra risultati positivi e idee di playoff, risultati negativi e ricollocazione di Costa Volpino (cit.) sul navigatore.
Difesa strozzante sul perimetro (1/18 da 3 per Trieste), circolo virtuoso tra mastini e cecchini, 132 a 45 di valutazione. Ok, troppo bello per essere vero, e forse abbagliante più di quanto non avrebbe dovuto. Perchè ora c'è il derby, che andrà affrontato con umiltà e non, come successo due anni fa a Natale, con l'idea di essere più vicini alla Virtus di quanto in realtà non lo si sia. Intanto, che siano giorni in cui i report per la stampa dicano che stanno tutti bene e che non sono sopraggiunti gomiti del tennista, ginocchia della lavandaia, genitori chiusi nell'autolavaggio, funerali di madri, crolli di case, terremoti, inondazini e cavallette.
Per il resto ecco un barlume di serenità e di speranza che qualcosa sia cambiato, anche solo come equilibrio di roster. Ieri ha segnato Aradori e Feldeine si è messo a disposizione, altre volte capiterà il contrario. Però dai, chi lo avrebbe mai detto che in una partita così importante il migliore degli esterni stranieri, come bottino, sarebbe stato Gudmundsson e si sarebbe comunque vinto di 36 mettendone 96 a referto?
Più su - Certe onnipotenze di Procida (29 di valutazione) hanno ricordato le esplosioni fisiche del primo Delfino, oltre ai già citati Groselle e Borra. Però, si spezzi una lancia anche per l'islandese: 16 di valutazione, ottimo plus minus, e l'idea di poter essere un ottimo corollario, se la tesi funziona. Ieri è funzionato, almeno quello.
Spalle al muro - Non sarà sempre lunedì, e il 2/13 collettivo di Durham e Feldeine (unico dei due, peraltro, a bollare) andrà migliorato. Poi chiaro, se gli italici quasi cinquantelleggiano, va bene, va bene così. Come cantava quello di Zocca.
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)