Giampaolo Ricci, che ieri è tornato a Cremona per la prima volta da avversario, ha salutato i suoi ex tifosi con una lettera pubblicata su Instagram.

Per un giocatore, uno sportivo, mettere radici è difficile.

Scorrono tanti volti nuovi, tanti sorrisi e mani tese in un così breve periodo di tempo.
Riconoscere e dare un nome a quei volti, ricordarsi dove si sono incontrati gli occhi di qualcun altro è sempre complicato.

I giorni di festa si mischiano alle delusioni delle sconfitte, i pranzi di squadra alle uscite serali. Incontri amici per strada, quando vai a fare la spesa, incroci gli sguardi durante gli allenamenti.
Sei sempre circodato dall’affetto, ma non riesci mai completamente a ricambiarlo.

E allora giochi.
Giochi per dare qualcosa in cambio, giochi perchè è l’unica cosa che puoi fare.

E quando giochi duro e dai tutto, i nomi, le mani, i sorrisi iniziano ad avere un nome uno alla volta. Inizi a riconoscere nelle persone a palazzetto quelle voci che una volta erano solo un coro sfocato. Inizi a sentirti a casa tua perchè ti senti protetto, e ti senti migliore.

Poi però vai via, come se fosse facile, come un nuovo viaggio. Cerchi di pensare ai nuovi sorrisi che incontrerai, cerchi di mettere nuove radici. Ancora.

Giochi. Altri volti, altre mani, altre grida. Inizi a ricostruire un po’ alla volta il cuore lasciato a metà.

E poi, dopo tanti mesi ti capita di tornare nella tua vecchia città. L’affetto e i regali ti travolgono, gli applausi ti rendono orgoglioso, i ricordi si illuminano.

Per un giocatore, un professionista, dov’é casa?
Ovunque ci sia qualcuno a cui vuoi bene e che riconosci, ovunque c’è un amico che ti stima e non vede l’ora di abbracciarti, beh lì c’è casa tua.

Grazie a tutti, ciao Cremò!


(foto Virtus Pallacanestro)

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