Teo Alibegovic è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Io sono sempre stato pro Fortitudo, non mi interessa quale cordata arriverà a rilevare la società, ma il mio auspicio è che faccia il meglio per il club. Non ho avuto niente contro Muratori, che per l'Aquila ha fatto qualcosa, ma ha lasciato troppi aspetti in mano ad altri che hanno gestito la società non al massimo e creato un grande ostacolo a chiunque volesse e voglia subentrare o aiutare.
La squadra era stata costruita per non andare in Serie A e credo che nessuno si sia disperato per non avere raggiunto la promozione. Non credo che lo spogliatoio funzionasse bene. Penso alla collaborazione tra la squadra e il coach e viceversa e alla collaborazione con elementi esterni e viceversa. In un certo momento non si sapeva chi facesse cosa, si è dato potere a un personaggio esterno e non si sarebbe dovuto. Mi riferisco a persone che hanno avuto un totale conflitto di interessi, inaccettabile in alcun posto del mondo, al di là delle amicizie. Non è proibito avere amici, ma non è igienico avere questo tipo di amicizia con qualcuno che si permette di entrare nello spogliatoio e di prendere delle decisioni. Questo non va bene. E c'è anche un'altra cosa, una persona che occupava un rango alto in società non conosceva un personaggio come Charlie Recalcati. Per me è stato un pugno nello stomaco.
Aradori? Non voglio esprimermi, perché sarei giudicato qualsiasi cosa dicessi. Come tutti, Aradori ha lati buoni e lati oscuri. Tutti sanno cosa penso. Una persona pubblica deve essere esemplare, non può essere diversamente.
Stefano Tedeschi lo conosco da trent'anni, è molto credibile come persona nell'ambiente bolognese e nella federazione italiana pallacanestro. Il modo in cui si è comportato parla per lui: è un presidente di livello"


(Foto Mauro Donati)

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