Bruciata una volta con l'idea del ritorno di fiamma, la Fortitudo ci riprova, ed ecco Antimo Martino, che chissà cosa abbia nel suo walkman (no, forse il coach è più tecnologico di chi scrive): ma gli amori che non finiscono, fanno dei giri immensi eccetera, forse, la starà sentendo.

La storia era finita nella tarda primavera del 2020, quando in maniera imprevista la sua posizione si trovò scoperta, e lui salutato dopo aver fatto, tutto sommato, quello che gli era stato chiesto: promozione trionfale, e ottima prima stagione in serie A, malgrado qualche stop, diciamo, strategicamente sbagliato. Rien a faire, e i saluti tra lui e la Effe ad essere meno zuccherosi di quanto, per forza di cose, furono comunicati. Con la società a dire lo ringraziamo, ma anche lui deve ringraziare noi e a presentare il nuovo coach, Romeo Sacchetti, come un upgrade per le ambizioni biancoblu. Non sarebbe andata così, e anche Martino, festeggiando e non poco le vittorie contro la sua ex squadra, fece capire che un po' di veleno, nei canini, ce lo aveva.

Sia chiaro: quando ci furono i saluti, non si notarono assembramenti di vedove e transenne per strada. Perchè l'hype (si dice così?) ne apprezzava i risultati ma faceva notare anche il rallentamento nel momento dello stop - e chissà come sarebbe andata, con Dyson al posto del frantumato Robertson - o lo scarso utilizzo dei giovani. Detto che uno degli argomenti di discussione, Dellosto, ora non è che giochi titolare in Eurolega, lo scontro di filosofie durò il tempo in cui Reggio vinceva e la Fortitudo no: poi, tornata zucca anche la carrozza di Martino, il silenzio.

Ora si riparte, dopo aver appianato tutte le divergenze - ma nello sport si sa, tutte le eternità hanno scadenze - ed ecco il bentornato a chi, comunque, nel cuore del pubblico era rimasto. Per una scommessa ben più rischiosa di quella fatta nell'estate 2018, dato che oggi nè la Effe nè tantomeno Martino posso permettersi ulteriori errori. Per questioni di credibilità la società, per questione di curriculum il secondo. In bocca al lupo, quindi, e una certezza: in caso di problemi Martino non potrà tornare in Molise così come Repesa è tornato in Croazia, per una semplice ragione. Il Molise, come ben sappiamo, non esiste.

 

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

 

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