Marco Carraretto è stato intervistato da Corriere di Bologna e Resto del Carlino.
Un estratto delle parole del GM biancoblu.

Vorrei provare a godermi solo il presente. E a gennaio vedere a che punto saremo. Provando a farci un regalino, se ci riusciamo.
La Final Eight è vicina? Siamo in ballo e ci proviamo, sapendo di potercela giocare con tutti, ma anche che se non ce la si dovesse fare, nessuno ne farà un dramma: arrivarci non era nei programmi.


C’è il rischio di creare troppe aspettative? Non è che si possa scegliere: la squadra prende tutto quel che riesce a prendere, la gente è normale che si entusiasmi. Ma il progetto era consolidare la Fortitudo nel tempo, questa è solo una fiammata: quel che verrà non lo sappiamo, a fine anno la società dovrà dirci se c’è la possibilità di puntare più in alto, e nel caso ci lavoreremo. Per ora facciamo il massimo con quel che c’è.

La maggiore soddisfazione? Il percorso di crescita. Lavora e migliora partita dopo partita. Abbiamo avuto difficoltà in trasferta all’inizio e poi piano piano stiamo uscendo alla distanza anche lontano dal PalaDozza e questo è dovuto al lavoro che il coach Antimo Martino svolge in palestra.

Ritoccando qualcosa si farebbe un ulteriore salto? Quando si vince non si cambia niente. E gli equilibri si costruiscono col tempo e il lavoro, modificarli è sempre rischioso: capita spesso di prendere un giocatore che sembra più forte di un altro che c’è già, ma finisce invece per indebolire il gruppo.

Il derby è sempre più vicino. Non ho una grande esperienza di derby cittadino, però anche io sono emozionato nell’avvicinarmi ad una gara così importante. Il nostro è un gruppo esperto per cui l’unica cosa che abbiamo detto ai giocatori è che si tratta di un evento magico e che sentiranno tante voci su loro stessi, sui compagni e sulla Fortitudo. A tutti abbiamo consigliato di non ascoltarle e di concentrarsi solo su quello che succederà sul campo. Fedeli a quanto ho detto prima tecnicamente ci penseremo dopo la gara con Brindisi, sapendo che affrontiamo un avversario che ha obiettivi molto più alti rispetto ai nostri e fino a qui ha mostrato la pallacanestro più concreta.
Il 25 dicembre ho giocato una volta sola, con la Fortitudo al PalaDozza, contro Ferrara fa in A2. Per i giocatori non è male, al mattino si sta in famiglia e la sera si gioca. Per me sarà il primo derby, tutti me ne parlano ma io non l’ho mai vissuto ed ho una grande curiosità.


Della Fiera si è fatto un’idea? Ho solo visto qualche immagine, non mi permetto di giudicare. Ma come si dice tra giocatori, il campo sarà 28 metri per 15 e il canestro alto 3,05. Tutto il resto è contorno, colore, chiacchiere. Certo se ne faranno una montagna da qui a quel giorno, ma sono sicuro che questa squadra abbia la maturità e l’esperienza per viverla nel modo giusto, senza farsi distrarre.

Vincere il derby sarebbe un bel regalo di Natale. Intanto vorrei che fosse una grande festa di basket. Noi viviamola bene, ricordando sempre che loro hanno quattro volte il nostro budget. E che anche prima di Venezia e Milano si diceva fossero imprese quasi impossibili.

FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
La clamorosa vittoria dell'Italia contro gli USA a Colonia