Domani, primo novembre, ricorre il ventennale del derby passato alla storia come quello "della paletta", vinto dalla Fortitudo per 57-56.
Enrico Schiavina, per il Corriere di Bologna, ha intervistato l'allora DS Fortitudo Santi Puglisi, che fu protagonista di quell'episodio, abbassando appunto "la paletta", che segnalava il raggiunto bonus per la sua squadra.
Ecco un estratto delle due parole.

Sono vent'anni che ripeto la stessa cosa: avevo ragione io, torto tutti quei virtussini che mi accusarono vigliaccamente. E lo Non vennero concessi i tiri liberi alla Virtus anche se la Effe aveva raggiunto gli 8 falli del bonus. No, perché il tavolo aveva invertito un fallo del nostro numero 12, Karnisovas, col loro numero 12, Frosini. E l\addetto al tabellone era andato nel pallone e non aggiornava più i falli di squadra. Nessuno aveva idea del vero conteggio, io sì. Per questo quando fu alzata la paletta la abbassai subito, quando l'addetto la rialzò tornai ad abbassarla. Infatti vennero gli arbitri al tavolo a controllare e diedero ragione a me. Niente liberi e vittoria nostra di un punto.
Se ne accorse solo Rete 7, il giorno dopo... Ma io l'avevo detto subito, in pubblico, che avevo abbassato la paletta. In tv invece lo raccontarono come un gesto furtivo, una turbata. Intervenne Cazzola, che era anche presidente di Lega, furibondo, voleva farmi radiare. Mi chiamò Petrucci preoccupato, un finimondo. Ah, ne parlai anche con Porelli, con cui c'era stima reciproca, tra l'altro nell'84 mi aveva chiamato alla Virtus, quando ancora allenavo le Nazionali giovanili: si mise a ridere e mi disse di stare tranquillo.
Arrivarono 45 giorni di sospensione. Fu una grande ingiustizia, meritavo al più un'ammonizione. Perché è vero, non avrei dovuto toccare l'attrezzatura, ma lo feci d'istinto, sapendo di essere nel giusto: fu un pasticcio del tavolo, non mio.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91