BARALDI: POTREMO ANDARE LONTANO SOLO ANDANDO IN CAMPO CON LA GIUSTA UMILTA'
A margine della conferenza stampa per Assisla, Luca Baraldi ha parlato ai giornalisti presenti.
Perché adottare un malato di Sla? “Bisogna uscire dal conformismo tipico dello sport, belle le magliette sulla Sla ma serve porci in una posizione ancora più concreta: la Sla ti porta alla morte, si sta diffondendo tantissimo, colpisce spesso chi ha praticato sport ad alti livelli, e dobbiamo pensare che, ad esempio, un aiuto sia adottare un ammalato perché le famiglie si trovano a dover spendere tanto, tantissimo, per le cure. Quindi adottare un ammalato è un piccolo percorso, per essere anche un esempio per altre aziende. E io ho chiesto di fare questa conferenza stampa prima di Natale e del derby per dare un senso alle cose importanti della vita. Torna il derby, ma ricordiamo che siamo fortunati a partecipare rispetto a chi non è in salute e non può presenziare. E’ un segnale di distensione, di rispetto tra le tifoserie: tifare va bene, esagerare no, e se possiamo adottare un malato possiamo essere gestire questo evento. Fare il tifo, ma nel rispetto delle reciproche tifoserie.”
Parlando di campo, dite sempre di tenere i piedi per terra. “Assolutamente sì. Abbiamo fatto qualcosa che pare scontato, ma non so quante squadre siano riuscite a fare 19-3 tra Italia ed Europa. E’ qualcosa di importante, ma ancora non ci spiega come reagiremo al sapore delle sconfitte, e per questo cerchiamo di evitarle. Andiamo ancora più motivati in campo, perché ora abbiamo avversari con la A maiuscola in campionato e squadre appena uscite dall’Eurolega in coppa. Se andremo in campo con la giusta umiltà potremo andare lontano, se leggiamo i giornali che scrivono bene di noi – e li ringraziamo – non andiamo da nessuna parte. E’ a giugno che si fanno le somme, oggi abbiamo solo vinto partite”
I lavori per il palasport? “Stiamo valutando, ma in Italia per i lavori si deve chiedere altrove. Come detto spesso dal mio presidente, il Dottor Zanetti, noi stiamo cercando di portarlo avanti per i prossimi 2-3 anni”
La situazione in Lega? “Io ho le idee chiare, la Lega è come la Confindustria, se qualcuno ha dubbi deve partecipare perché non si protesta con l’assenza. Qui serve fare un passo in avanti: rispetto ma condanno la scelta dei sei club che non c’erano. Forse molti club non sono abituati a vedere coesione tra noi e Milano, ad esempio, o con Venezia e Trento, non era consuetudine questa asse: tutti noi vogliamo portare avanti una progettualità, implementare le figure professionali della Lega, perché noi abbiamo più spettatori ma meno fatturato della pallavolo. Se abbiamo quattro squadre che passano in turno in Eurocup e Milano che va bene in Eurolega vuol dire che il basket sta crescendo, ora servono manager pagati, e non politici, per portare avanti questo percorso. E per decidere si deve venire in Lega, anche perché serve rinnovare i diritti televisivi: parliamo di Teodosic, ma paga Pantalone. Noi come Virtus abbiamo un sacco di sponsor, siamo quelli che incassiamo di più al botteghino, ma per andare in Eurolega o per vincere ci vogliono i giocatori, E i giocatori non vengono gratis qua solo perché siamo la Virtus. Serve una struttura come la nostra, noi vinciamo perché ce l’abbiamo e non perché ci sia Teodosic. Ci vogliono grandi investimenti e una Lega forte: se i sei club assenti ieri lo capiscono bene, altrimenti gli altri undici andranno avanti per la nostra strada, ci sono club che vogliono far bene”
L’idea commissariamento arrivata dalla FIP? “Da rigettare. Capisco perché Petrucci li abbia detto, ma ieri l’ho tranquillizzato, arriveremo prima noi del commissariamento, e la Lega troverà soluzioni operative chiare per il prossimo triennio”
Il video, grazie a Sportpress