Il DG della Virtus Paolo Ronci è intervenuto a Radio 24 nella trasmissione "Tutti convocati".
Le sue parole.

Le emozioni le abbiamo lasciate al Forum. E' tanto tempo che non c'era il pubblico, era tanto tempo che non si giocavano queste partite importanti. L'anno scorso non abbiamo potuto avere l'emozione dei playoff, quando la stagione è stata interrotta eravamo primi con 18 vinte e 2 perse per cui volevamo tanto entrare in questi playoff dopo tanti anni di assenza per la Virtus. Il primo obiettivo era quello di passare i quarti, anche quello si aspettava da anni. Poi le semifinali contro Brindisi, che in regular season aveva fatto benissimo, battendo sia noi che Milano in casa e fuori. Era importante il cammino, arrivare alla finale, attesa da tantissimo tempo, troppo. La prima vittoria ci porta a rinfrescare la memoria, dall'ultima volta sono passati vent'anni. Ci siamo svegliati nella consapevolezza di essere lì dove volevamo essere. Poi è ogni partita ha una storia diversa, si dice sempre ma è la verità. La prossima si vedrà.
La Virtus dell'ultimo anno e mezzo ha titolo e credito per giocare a quello livello contro Milano? Milano è una grandissima squadra ed è la favorita naturale dopo una stagione europea fantastica. Una Final Four è un risultato enorme, dopo tanti anni di assenza anche per loro. A noi fa piacere poterci confrontare con una delle migliori squadre di Eurolega, ci permette non sono di fare i playoff italiani, ma anche di capire il livello a cui siamo e dove vogliamo andare a posizionarci stabilmente. L'ha detto Teodosic in un'intervista dei giorni scorsi, per la Virtus arrivare tra le migliori di tutte le competizioni deve essere una regola. Vogliamo essere lì dove si gioca per i titoli, stiamo lavorando per questo. E' un gruppo che lavora insieme da due anni, siamo arrivati qui.
La stagione è stata di alti e bassi, anche nei rapporti con Djordjevic. Noi siamo così, ci piace confrontarci e dirci le cose. Non stiamo a fare finta se ci sono cose da dire e da chiarire. E' un po' il nostro modo di giocare. Ieri c'è stato il tiro di Markovic con Milano a -2 e poi lo sfondamento preso. Noi per potercela giocare con le nostre armi dobbiamo essere un po' così, aggressivi, irriverenti. Durante l'anno ci sono stati alti e bassi, ma sono passati, ora siamo nei playoff, 7-0, sfidiamo una grande squadra e guardiamo cosa dobbiamo fare in gara 2, dobbiamo stare concentrati.
Djordjevic è stato un grandissimo giocatore, è il nostro allenatore, il nostro leader, il nostro capo. Lui sa come si deve entrare in queste partite e in queste serie, ne ha giocate tante. Sta portando sul campo lo spirito suo, che ha messo nei leader in campo e non solo quelli, oltre a Teodosic e Belinelli c'è stato Markovic, c'è qualche ragazzo che si affaccia per la prima volta a questo livello, abbiamo Pajola che sta crescendo molto bene, la fisicità che hanno messo in campo Abass e Alibegovic è stata importante. I nostri americani sono forse sottovalutati a questo livello, ma sono ragazzi esemplari e molto importanti per i nostri equilibri. Sasha sta convogliando tutto questo lavoro di campo e della parte tecnica, e della società. Noi abbiamo il nostro presidente Massimo Zanetti che è un esempio di passione ed entusiasmo. Sasha, una volta che inizia la partita, sa cosa deve fare.

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