INTERVISTA DEL PAPA SULLO SPORT, LE PAROLE DI PETRUCCI
Non posso nascondere la grande emozione che ha suscitato in me la significativa intervista fatta al Santo Padre dal Vice Direttore della Gazzetta dello Sport Pier Bergonzi accompagnato dal Direttore Stefano Barigelli.
Impossibile non condividere ogni singola parola proferita da Bergoglio in merito allo sport e agli insegnamenti che questo deve diffondere sui campi e nella vita. La profondità dei concetti espressi devono necessariamente fungere da guida nei diversi ambiti delle nostre vite.
Mi tornano alla mente le udienze papali alle quali ho avuto la fortuna di essere ammesso nel corso della mia vita e ogni volta ricordo la grande umanità che promana la figura del Papa, uomo trascendentale dai pensieri e dalle parole mai banali. Come quelle che attengono al talento, vocabolo di cui nello sport spesso si abusa; un dono che ha bisogno di impegno per essere mantenuto e messo a frutto. Non si deve mai pensare di essere arrivati, perché chi ha Fede è sempre in “cammino”.
L’intervista ha smosso in me i ricordi del tempo trascorso all’oratorio dei Salesiani a Roma e le tante parole che negli anni di Presidenza CONI e oggi Federbasket ho detto e dico alle diverse Nazionali prima degli impegni ufficiali circa l’importanza dei comportamenti degli atleti, in grado di influenzare le masse.
Ero al corrente delle simpatie del Santo Padre per il basket, ma sentirlo citare tra i suoi preferiti è un vanto per lo sport che rappresento. “La sconfitta favorisce la meditazione e ha qualcosa di meraviglioso” ha detto il Santo Padre. La nostra pallacanestro, per chiudere con una battuta, ha meditato fin troppo. È ora di tornare a sentire quel brivido difficile da descrivere di cui parla Francesco. E’ non c’è modo di migliore di farlo se non, e prendo in prestito ancora una volta le parole del Papa, “superando in maniera onesta i propri limiti per costruire qualcosa di grande, senza lasciarsi bloccare da essi”.
Giovanni Petrucci