Rok Stipcevic è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

Si aspettava la vittoria con Venezia? Avevo parlato con tanti amici e sinceramente non se lo aspettavano. Siamo riusciti a centrare una vera e propria impresa grazie a quello spirito di gruppo che sarà la nostra forza per tutta la stagione. Nel finale di partita, nonostante la Reyer avesse rimontato da -15 a -2 nel giro di pochi minuti, siamo rimasti lucidi e con esperienza siamo riusciti a portare a casa due punti molto pesanti.

L'espulsione di Watt, che l'ha spinta a terra dopo essere caduto fuori dal campo per una spinta di Aradori, è stata decisiva. Come professionista non voglio parlare di questo. Dico solo che si è visto tutto bene in televisione. A Watt non ho detto e non ho fatto niente. Lui si è comportato come si è visto. Tutti quelli che erano lì vicino sanno come sono andate le cose.

Soddisfatto della sua prestazione? Amo giocare i minuti finali della gara perché so che nei momenti decisivi riesco a rimanere concentrato. A volte non sembra guardandomi dall'esterno, ma la mia mente ed il mio spirito sono sempre molto calmi.

Come vive il confronto con Markovic e Teodosic, entrambi serbi? Sicuramente per me il confronto è una motivazione in più, ma non voglio pensare troppo a loro. Sono concentrato sulla Fortitudo. Ho rispetto di Markovic e Teodosic, però non temo nessuno. Non vedo l'ora di affrontarli.

Il derby? Ci penserò dalla settimana prima di Natale. Ora sotto con la trasferta a Varese di domenica.
Della mia esperienza a Varese, la prima lontano dalla Croazia, ho ricordi bellissimi. Domenica sarà una gara dura. So che potremo vincere».

Qual è il suo segreto? Non sono più scaramantico come una volta. Ho capito che erano segni di debolezza. Faccio le cose per il mio bene. Ogni mattina ad esempio bevo acqua tiepida con il limone e poi aspetto 45 minuti prima di fare colazione. E spesso faccio yoga. Prima della partita prego Dio. Ma non per vincere, per cose mie.

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