Stefano Michelini è stato ospite di Sport Club.

Quanti talenti hai visto non realizzarsi? "Talento è rendere facili le cose difficili, fare la scelta giusta al momento giusto e migliorare chi ci sta attorno. Ne ho visti tanti, che però non avevano la capacità mentale di stare sul pezzo. L'allenatore deve stare vicino a queste persone per rendere la loro strada meno tortuosa in un mondo ipercompetitivo"

Era sfondo di Banks? "Il problema è che se la concentrazione massima è nelle partite che contano, allora contro Milano saremo tranquilli. Perchè la Virtus, è una constatazione, ha perso il maggior numero di gare contro squadre non di prima fascia. In passato fu proprio a Treviso, ad esempio, che sul -15 ci fu un momento di tensione con Djordjevic che portò poi al riscatto. Poi su quella azione è questione di millimetri, sembra che il giocatore opponga il petto e sia fermo, sfondamento netto. Una decisione arbitrale difficilissima da prendere"

Cosa pensi possa fare questa Fortitudo, con il rientro di Aradori e uno che sappia stare il campo al posto di Thornton? "Io sono bolognese e nei derby tendo a tifare Fortitudo. Quest'anno le illazioni extracampo superano le problematiche del campo, dove ci sono state spesso delle sconfitte malgrado tesoretti guadagnati. Domenica avevano assenze, ma ci sono anche palesi problematiche di equilibri interni e di tenuta fisica. Potrai arrivare ai playoff non da protagonista, mentre ad esempio Forlì sta facendo cose straordinarie, e potrà fare qualsiasi risultato. Che possa vincere basandosi sulla difesa, ecco, non è la miglior cosa. Ma non è questo di certo l'anno per pensare ad una risalita"

Ti è mai capitato un giocatore che in ritiro si presenta a colazione con odore di alcol? "In questo modo non mi è mai successo, ma con gli americani può capitare. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso dopo problemi precedenti, e il rendimento in campo ne ha risentito. Quando arriva uno straniero devi dimostrare subito disponibilità ma anche fermezza. Ricordo Darnell Valentine che al primo allenamento lamentò che aveva mal di schiena e il parquet non era all'altezza: il giorno dopo lo feci allenare all'aperto per dimostrargli che forse non eravamo alla sua altezza, e cambiò atteggiamento"

Il mercato Virtus? "Fino a poco tempo fa non è che ci fossero tante opzioni, poi Scariolo ha palesato che non arriverà nessuno. La Virtus ha spesso dimostrato mancanza di concentrazione nelle partite con le ultime, e contro Milano dovranno arrivare dagli esterni facili servizi per i vari Jaiteh, Mickey e Bako. E, di riflesso, arriverà anche la difesa"

I pregi di Scariolo e Messina? "Sono i più vincenti. Non ho un preferito, io mi sono ispirato a Nikolic e non sono mai stato al loro livello. Preferisco Obradovic, hombre vertical che non ha paura di niente e che è durissimo ma rispettato con i giocatori. Nel Partizan vedi giocatori che hanno rendimento e spirito diverso dal passato, ed è chiaro che è merito dell'ambiente e dell'allenatore pur se hanno un budget di un quarto, un quinto, inferiore al Real"

Chi vince lo scudetto? "Milano è nettamente favorita, ha ritrovato i suoi equilibri e Messina vorrà rimanere con lo scudetto sul petto. Poi vedremo subito, dal primo turno dei playoff, come andranno le cose"

L'Eurolega? "L'Olympiacos, per come sta lavorando sul lungo periodo."

Jaiteh e Bako non si sono confermati, Shengelia sì. "Shengelia ha caratteristiche uniche anche se non ha un tiro da 3 garantito. Jaiteh non ha personalità fortissima ma baricento altissimo, quindi qualche difficoltà di equilibrio sugli arresti, e tiri sbagliati, ce l'ha. Bako ha struttura fisica imponente, uno tra i più verticali d'Europa, e non è mai riuscito a crearsi un uno contro uno in area. Ma 15' di altissimo livello può darli"

Il fallimento di Mickey e Lundberg? "Problemi di carattere, non riescono a dare il meglio a basso minutaggio e alta pressione. Lo si vede dal loro volto"

L'Eurolega sta tardando la scelta delle wild card. "E' una società privata, con fondatori che hanno più potere degli altri, e questo è il prezzo altissimo da pagare. Il basket di oggi è oberato di impegni, non ha spazi, e finchè non si troverà un accordo con la FIBA (con l'NBA ad ascoltare) sarà difficile trovare un modo per soddisfare tutti. Oggi sembrava che la FIBA fosse l'entità più debole, ma stanno lavorando bene con l'NBA e sarà anche interessante capire come ci si aprirà con i mercati asiatici"

Il video integrale della trasmissione

https://youtu.be/iyMg3tdNkLM

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