IL DOPOPARTITA DI FORTITUDO - MONTEGRANARO
D’altra parte, se non fosse Fortitudo non sarebbe Fortitudo. E, quindi, anche il fatto di perdere il match point in casa, come successo altre diecimila volte nella storia del sodalizio, sembra quasi fare parte dello storyboard. La Effe alla fine deve accontentarsi dell’aver tenuto lo scontro diretto, dopo una gara in cui ad un certo punto perfino quello pareva svanito, ma in cui ad un certo altro punto le cose sembravano davvero essere tornate tutte al posto giusto, e positivo. Invece no, e dopo la più bella partita vista al Paladozza da moooolti anni ci si deve accontentare proprio di quel calcolo su vittoria là e sconfitta qua, che permette a Bologna di poter tenere ancora due vittorie di scarto sull’avversaria. Che, se ne ha vinte 12 di fila, un motivo ci sarà.
Chiaro che ogni disquisizione tecnica è impossibile, specie pensando a come la squadra si sia ritrovata menomata proprio nel momento topico della stagione: Cinciarini fermo, Mancinelli che per mille motivi non riesce più a stare in campo, e anche i crampi che hanno limato Hasbrouck dopo un primo tempo di miracoli e un terzo quarto, comunque, di ottimo gregariato. Che sia il tributo da pagare all’anzianità anagrafica, o solo una questione di sfighe vattelappesca, così come col senno di poi vai a brontolare per l’obbligo di giocare a Mantova 4 giorni prima della Partita. Di certo, questa Fortitudo ha dimostrato di essere squadra che dà più garanzie offensive che non difensive, e che ieri forse è stata troppo tardiva nel capire, visto che dietro se ne continuavano a prendere tanti, che qualcuno doveva prendere il posto di Hasbrouck come finalizzatore. Lo ha capito tardi Rosselli, anche se è stato grazie a lui che c’è stato un supplementare (e non ulteriori guai nello scontro diretto), lo ha capito a tratti Fantinelli. Ma con Cinciarini e Mancinelli fuori, era difficile chiedere altro. Specie a gregari che non sempre possono, vedi Venuto e Benevelli, far restare carrozze le zucche.
Ora la Coppa Italia, che pare quasi un fastidio visto come il campionato necessiti di ben altre attenzioni: quel che conta sarà recuperare la condizione, e non farsi prendere dal panico visto che il vantaggio in classifica rimane. Di certo, però, è impossibile capire come uscire dall’incredibile e surreale domenica in cui la Poderosa non ha voluto far chiudere la faccenda.
In ginocchio da te - Hasbrouck prima e Rosselli poi. Ma Montegranaro è stata più organica e meno legata alle singole capriole ed evoluzioni.
Non son degno di te - La sfortuna, e forse qualche panchinaro che non è riuscito a cogliere l’attimo quando ce ne sarebbe stato bisogno.
(foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)