Le parole di Antimo Martino alla vigilia dell’esordio casalingo con Venezia.

“Archiviamo la partita di Pesaro, che era oggettivamente speciale perché esordio e ritorno della Fortitudo dopo tanti anni. C’era tantissima gente, l’abbiamo vissuta come qualcosa di speciale. Ora dobbiamo essere bravi a resettare, chiusa questa parentesi da domani inizia il campionato vero e proprio, quello che porta emozioni, stimoli, ma anche difficoltà. Ed è questo il motivo per cui non c’è partita migliore che, dopo Pesaro, quella casalinga con Venezia: dopo pochi giorni dobbiamo subito mettere tutte le nostre attenzioni in una partita impegnativa. Loro sono campioni d’Italia, non hanno cambiato molto, hanno 2-3 giocatori per ruolo, quindi dovremo fare meglio di martedì dove abbiamo fatto un primo tempo normale, un terzo quarto eccellente e meno nel finale. Per impensierirli dovremo essere più regolari, ed è qualcosa che possiamo fare. Il Paladozza sarà soldout, e questo ci dà voglia di fare una bella prestazione. Andiamo in campo con l’idea di poterla vincere, vogliamo provarci”

Domani esordirà Stephens. “Ci darà rotazione e atletismo. Contro Pesaro qualcosa lo abbiamo mascherato, ma pensare di affrontare Venezia con gli stessi di martedì non è fattibile. Dobbiamo bilanciare la loro energia”

Quali sono gli accordi con lui? “Ha un contratto a tempo, sostituisce Sims fino al suo ritorno. Gli ho solo detto di non viverla in questo modo, deve dare il massimo perché questo è un modo di mettersi in mostra. E deve essere mentalmente coinvolto, ma non è il suo caso: è serio, ambizioso, e sa che così potrà mettersi in mostra. Darà tutto in questo periodo, si è ben inserito, è concentrato, conosce tutti i nostri giochi e vuole apprendere subito”

Ti aspettavi il finale di Pesaro? “Ne ho parlato e l’ho fatto vedere alla squadra. Più che arrabbiato ero dispiaciuto, il livello dei miei giocatori non può permettersi quelle palle perse: con Pesaro sul +20 non lo paghi, ma non può andare sempre così. Mussini ha tirato da libero per il -7, dobbiamo stare attenti. Ed è un qualcosa che ha contraddistinto il nostro precampionato, quindi non è casuale”

Non è la prima volta che capita. “Non penso sia un problema di età. Loro, come me, avevano visto che la partita era finita, solo che devono gestire senza staccare come è successo. Non è una questione di condizione né di età, anzi il contrario. Giocatori esperti si fidano della situazione e giocano con leggerezza qualche possesso. Ma abbiamo qualità ed esperienza per fare diversamente”

Come affronterete Venezia? C’è meno pressione rispetto all’esordio? “Delle pressioni ci sono sempre. Contro Pesaro c’erano degli input, ora affronteremo i campioni d’Italia davanti al nostro pubblico. E’ difficile, ma non andiamo certo in campo per limitare i danni”

Chi fa le coppe entra in forma più tardi. “Può essere, ma è poi la stessa squadra, Venezia, che riesce a recuperare visto il roster e la qualità. E’ successo con Sassari, è successo con Trieste: puoi non essere ancora al massimo, ma sei talmente lungo da poter mettere sempre in campo giocatori freschi e atletici. Diciamo che non è un male affrontarle subito”

Non avere niente da perdere è un vantaggio? “Minimo, sapendo che una partita l’abbiamo già vinta e che affrontiamo Venezia. Ci sarà un minimo di leggerezza in più, ma siamo sempre al Paladozza, quindi le tensioni ci sono sempre”

Ogni partita, in serie A, avrà un significato particolare. “La squadra non ci pensa, perché tanti giocatori hanno già visto la massima serie e gli stranieri non hanno la mentalità della partita speciale. Per certi giocatori l’anomalia era essere in A2, ora ogni gara è serie A, quindi non andrà sempre vissuta come novellini al giorno di festa. Il pubblico sarà entusiasta, ci saranno ricordi eccetera, ma noi siamo una squadra di serie A che affronta squadre di serie A”

Domani servirà tanta energia. “La squadra vive di equilibri, abbiamo bisogno di tutti. In serie A non si può vivere solo di qualità ma nemmeno di solo atletismo. Abbiamo le capacità di trovare equilibrio: in A2 si può mascherare la cosa e vivere solo di una o dell’altra caratteristica, ma ora c’è bisogno di compensare fisicità e qualità”


(FOTO VALENTINO ORSINI - FORTITUDO PALLACANESTRO 103)

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