In una lunga intervista rilasciata ad Emanuela Audisio su Repubblica, Valerio Bianchini ha parlato anche di Milos Teodosic, e non solo.

"Nella mia squadra non vorrei Rodriguez e Teodosic, enormi narcisisti. Ok sei bravo, ti guardo, ti applaudo, magari però se pensi alla squadra è meglio. I playmaker sono spariti, devono per forza segnare, per questo vorrei sempre Daniel Hackett che si preoccupa di come fare suonare bene l'orchestra. Nel '98 ho vinto una Coppa Italia con la Fortitudo perché sono riuscito a equilibrare il talento di due immensi egoisti, Myers e Wilkins, che non ridavano mai indietro la palla, con il lavoro di smistamento del play. E ci tengo a dire grazie ai giocatori Nba che hanno sostenuto il Black Lives Matter. È stato un gesto di straordinaria bellezza e giustizia.
Mi va a genio Sergio Scariolo. Ha dato alla Virtus un gioco armonico, ha fatto molti miglioramenti in difesa e gli è riuscita la sintesi tra velocità e fisicità. È bravo a usare la zona mista, usa tutti gli strumenti tattici. Poi se l'altro tira meglio da tre, anche Scariolo perde. Seguo anche il lavoro di Ettore Messina e il suo rigore in difesa, ma è un altro che si è dovuto arrendere al tiro da tre punti. Non sarà un caso se anche un grande coach Nba come Popovich lo vorrebbe cancellare. Pure lui si dice annoiato."

Oggi "Black And White" alle 19 su Nettuno Bologna Uno
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