Fosse sempre Trento, per la Fortitudo sarebbe stata festa continua ed assoluta, in questo campionato. Lasciando la scimmia sulle spalle ad una imbarazzante squadra di casa, è festa grande per una Effe dove è chiaro che diventa difficile non inchinarsi di fronte alla prova totale di Saunders, che battezzato come prima punta della truppa non ci mette tanto a ringraziare e caricarsi sulle spalle la squadra. Senza grossi fronzoli, senza sprecare niente, e trovando con Banks una intesa che potrebbe essere il vero plus valore di questo girone di ritorno. Per ora discorso salvezza forse rattoppato, vedremo cosa sarà il resto.

Si parte con una dignitosa Fortitudo a rispondere in attacco con le triple a qualche problema difensivo, laddove Maye fa più o meno i propri comodi ed è grasso che cola che gli esterni trentini, piazzati, non la mettano quasi mai. Si prendono 2-3 punti di svantaggio, ma c’è partita. 17-20 al 10’.

Difese mischiate, ma anche idee sbilenche che portano la Fortitudo a due perse e 0-7 di parziale nel tempo di un batter di ciglia, ma non c’è collasso mentale sul 22-31 perché Saunders, in attacco, sa sempre dove farsi trovare. Il 10 la recupera da solo (with a little help della squadra che lo cerca bene), con 14 punti di fila, e con un po’ di pazienza, errori trentini e buona testa, si impatta a quota 36. Trento è in rottura mentale, Banks sorpassa, 38-36 al 20’.

Non è una gran partita, come si suol dire: Aradori becca il classico tirotto cercando un difficile sottomano, ma Bologna pare funzionare meglio di una Trento con le zanzare in testa. Ci sarebbe di che mandare a letto i bambini, ma almeno la Fortitudo qualcuna la azzecca, il minimo indispensabile per chiudere il 30’ avanti 50-46.

La Effe gioca, Trento no: si ridesta anche Totè, meglio a proprio agio tornando nell’amico ruolo di 5, e gestendo senza grossi exploit si tocca anche la doppia cifra, 60-48. Saunders vola anche a rimbalzo a mangiare sulla testa di avversari a cui rimane solo di che valutare le briciole, e quando Baldasso tripleggia il +13 c’è soltanto di che gestire evitando pericoli che, comunque, l’attuale scalcinata versione di Trento proprio non può mettere sul campo.


(Foto BCL)

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