Gennaro Sorrentino - che ha lasciato la Fortitudo e ha firmato a Recanati - è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco le sue parole

Ringrazio i tifosi per l'affetto, la stima, la fiducia ed il bene che mi hanno sempre voluto. Sono stato, sono e sarò sempre uno di loro. Ho l'Aquila nel cuore. La Fortitudo non è una società: è una fede, una famiglia.

Gennaro lo scorso 25 giugno ha perso il padre Edoardo dopo una lunga malattia. Se ne è andato il giorno dopo gara 5 della finale con Brescia. E' stato un anno duro, vissuto in modo riservato. Non mi è mai piaciuto fare la vittima. Ho sempre cercato di avere la testa alta e le spalle larghe. Ogni volta che potevo, anche quando avevo un solo giorno libero, facevo avanti e indietro da Napoli per vedere mio padre. Lui mi diceva di pensare solo alla pallacanestro e non a lui. Ma era impossibile. Lo chiamavo prima di ogni partita, come ho sempre fatto fin da bambino. Anche se lui stava troppo male per rispondere. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicino, senza essere mai invadenti.

Tra queste anche Boniciolli. Ci conosciamo da tempo. Aveva allenato mio fratello Luigi (ndr scomparso nel 2000, a 18 anni, in un incidente di moto) a Udine. Conosceva bene mio padre. Mi ha scritto, mi è stato vicino.

Qualche rimpianto in mezzo al dolore. Mi dispiace non essere riuscito a dare di più. Sono comunque contento di avere fatto una buona stagione insieme alla squadra, arrivando fino alla finale. Ero disposto a parlare per rimanere, ma nella settimana dopo la morte di mio padre ho sentito solo il mio procuratore. Che mi ha comunicato i piani della Fortitudo. Non ho alcun risentimento nei confronti della società, ma solo la voglia di ringraziare per quello che ho vissuto in questi due anni e mezzo in biancoblù. Non è la prima volta che vado via dalla Fortitudo. E' sempre stato un arrivederci. E lo è anche questa volta. L'Aquila e Bologna sono la mia casa. Mio padre mi diceva sempre: "Con lo spirito ti sarò vicino" . Io farò lo stesso con la squadra, con la piazza, con la città che mi ha cresciuto e dove ho conosciuto Chiara, la mia fidanzata.

Il presente è Recanati. Mi ha voluto coach Calvani, che mi aveva già chiamato due anni fa a Napoli (ndr dopo il taglio nella gestione Vandoni, prima di essere richiamato da Boniciolli). E' un grande allenatore. Ci siamo accordati facilmente. Ho firmato per un anno. Volevo rimanere vicino a Bologna: tornerò spesso.

Anche per giocare, da avversario della Fortitudo, al PalaDozza. Sarà emozionante. La società si è mossa bene sul mercato. Ora il roster ha le caratteristiche che piacciono a Boniciolli. Lui credeva nella promozione già l'anno scorso: me lo disse in ritiro a Lizzano. Ci riproverà quest'anno. Sarà durissima. E servirà anche un pizzico di fortuna. Il derby? Non giocarlo è una delle cose che mi dispiace di più. Ci pensavo dall'anno scorso. Ora non vedo una favorita: sarà una bella battaglia.

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