FLATS SERVICE BOLOGNA

Fantinelli - voto 8 – (17pti, 5/5, 3/5, 2/3) - Manifesta superiorità verso chi proprio non sa come fermare il suo modo di giocare. Evidentemente a Udine non sono arrivati i tape della gara con Cividale.
Thornton - voto 6 – (8pti, 2/2, 0/4, 2/5) - Non è la giornata per sbloccarsi, anche quando per gli altri il canestro era pura gioia per lui è rimasto arcano. Ma almeno non cerca a tutti i costi stravizi.
Aradori - voto 8 – (21pti, 2/2, 2/4, 5/5) - Udine è la sua partita ideale: difesa in transizione non esistente che gli premette facili appoggi e lui, in giornata ideale, fa gol praticamente ad ogni azione.
Davis - voto 6 – (6pti, -, 3/8, -) - Non si fa mancare i soliti appoggi sbagliati, ma per il resto è buona volontà in una gara che si decide altrove.
Barbante - voto 6,5 – (9pti, 1/2, 4/7, -) - I compagni provano spesso a mettere la monetina nel suo juke box, non sempre esce la canzone prescelta, ma è comunque presente laddove c’è bisogno.
Panni - voto 7 – (10pti. 2/2, 1/1, 2/3) - Orgia collettiva, sa dove mettere le mani e dove trovare i buchi floridi.
Italiano - voto 7 – (8pti, -, 1/1, 2/2) - Come avesse il dente avvelenato contro chi ha silurato il suo coach di riferimento. Una tabellata da 3 apre la mattanza.
Cucci - voto 8 – (16pti, 0/1, 5/7, 2/4) - Tortellino alla panna facilmente digerito, e totale leggerezza in un secondo quarto dove avrebbe infilato a canestro anche un qualsiasi trattato di cucina.
Biordi - voto NG – (0pti, -, 0/1, -)
Natalini - voto NG – (0pti, -, 0/1, -)
Bonfiglioli - voto NG
Niang - voto NG – (0pti, -, 0/1, -)

APU UDINE

Sherrill - voto 4,5 – (17pti, 4/4, 5/9, 1/9) - Aggiusta un po’ le cifre nel finale. Sua gestione rivedibile, se si può dire.
Palumbo - voto 4,5 – (4pti, -, 2/2, 0/1) - Non grandi cose per farsi rimpiangere. Ammesso che qualcuno ricordi che è passato anche da qui.
Gentile - voto 3 – (11pti, 1/2, 5/15, 0/1) - La totale scollatura dei reparti friulani parte dalla sua incapacità di guardare oltre il proprio orticello, sia davanti che dietro.
Esposito - voto 4 – (2pti, -, 1/2, 0/1) - Inesistente.
Pellegrino - voto 4 – (6pti, -, 3/4, -) - Agghiacciante incapacità di capire, dietro, dove andare a parare.
Monaldi - voto 4 – (3pti, -, -, 1/5) - Si adegua subito all’andazzo dei suoi.
Fantoma - voto NG – A questa Udine sarebbe servito che avesse avuto una s a fine cognome.
Antonutti - voto 5,5 – (9pti, 1/2, 4/6, -) - Garbage senza infamia e senza lode.
Gaspardo - voto 5 – (11pti, 3/5, 4/4, 0/3) - Ci prova in un momento in cui tutto sta andando a rotoli.
Cusin - voto 5 – (4pti, -, 2/2, -) - E’ uno scoglio contro il mare.

VERBA MANENT

Dalmonte - In un mondo ideale sarebbe perfetto se ogni giocatore potesse sfilare per mettere il proprio timbro esclusivo a questo tipo di partita. Partita che va al di là di una percentuale al tiro a tratti ideale, ma che ha avuto come genitori la voglia di fare un passaggio in più. Quando chiunque è disposto a fare un passaggio in più allora il flusso è corretto, poi ci possono essere errori ma l’aspetto fondamentale è questo, che stasera è stato fatto per 40’ così come il merito e la somma delle singole prestazioni difensive, non solo nel tenere gli uno contro uno ma nel voler buttare in campo le giuste regole, ci ha poi dato la serenità in attacco. Perché dietro siamo stati solidi, per merito totale dei giocatori: tutti erano connessi, collegati, presenti, incazzati nella modalità corretta, per una partita di qualità. Meriti all’allenatore? Non devo dirli io. Domenica avevo usato il termine responsabilità, perché chi è definito capogruppo, allenatore, deve sempre mettere lo scudo a protezione dei momenti negativi. Questo deve essere di ognuno di noi, e forse doveva essere rivitalizzato: quando questo processo si mette in pratica, va dato merito ai giocatori. Quando sei acceso, quando i tuoi pensieri sono indirizzati tutti sul campo allora sei ancorato sul parquet e la forza, l’intensità, diventano cose tue. Sabato avevo detto che quando si vince una partita si deve essere felici, mentre in Italia spesso una vittoria fa pensare allo scampato pericolo: ora cerchiamo di essere felici, soddisfatti per la prestazione, poi martedì mattina si ricomincia e dovremo cercare di trasformare questa felicità nel desiderio di fare le cose tutte insieme. Perché quando si dimostra che si possono fare le cose, allora ci deve essere la voglia di ripetersi, senza pensieri che ti trascinino fuori.

Finetti - Abbiamo fatto schifo al cazzo. Tanta gente è venuta da Udine, ma abbiamo fatto un secondo e terzo quarto alla rovescia contro una squadra che era alle spalle al muro, dato che la storia della Fortitudo non ti permette di perdere due partite di fila. I panni sporchi poi si lavano in casa. Per riassumere, abbiamo fatto schifo al cazzo: dovevamo controllare i tempi della partita, e la Fortitudo ha tirato fuori tutto quello che aveva per dare una risposta alla propria gente. Noi non siamo ancora capaci di resistere alle bordate degli avversari.

Il video, grazie a Sportpress

https://youtu.be/MCpVBCjWj3w
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