Un’ottima stagione stagione fermata sul più bello della pandemia, e poi un ulteriore rilancio da parte della proprietà, con la squadra rafforzata ancora di più per puntare senza mezzi termini all’Eurolega.
Vediamo, mese per mese, il 2020 delle Vu Nere.

GENNAIO
L’anno bianconero si apre sulle ali dell’entusiasmo, con la vittoria a Trento e il titolo (effimero) di campione d’inverno. Poi iniziano le Top 16 di Eurocup, e non bene. I bianconeri affondano a Belgrado, con il Partizan di Trinchieri che li mette sotto dal primo all’ultimo minuto. La reazione è immediata, vittoria a Roma e in casa col Darussafaka. Si parla anche di mercato, con Jaka Blazic che dice no, e poi la firma dell’ex Trento Devyn Marble. Ancora vittorie, Pistoia e Trento, e quella molto pesante di Venezia, con una notevole prova di forza.Il mese si chiude con la terza sfida a Trento, la seconda in Eurocup, e la terza vittoria.

FEBBRAIO
Dopo la facile vittoria con Pesaro al PalaDozza arriva il Partizan. E’ una partita d’altri tempi, per tifo e tensione. Davanti a Sasha Danilovic i bianconeri dominano a lungo, ma poi crollano e vengono rimontati e battuti nell’ultimo quarto, con Trinchieri che si prende il primo posto nel girone. Non c’è nemmeno il tempo di rammaricarsi, perchè si vola a Tenerife per la Coppa Intercontinentale. Anche qui, dopo la vittoria sul San Lorenzo, la Virtus crolla in finale e perde dai padroni di casa, con Huertas MVP. Ancora una volta non c’è tempo per nulla, perché incombono le Final Eight di Coppa Italia, a Pesaro. E arriva la terza beffa in pochi giorni. I bianconeri perdono in overtime contro Venezia, che poi vincerà il trofeo. Ovviamente tre sconfitte pesanti in così breve tempo - dopo mesi pressoché perfetti - fanno scalpore, e si parla ancora di mercato. Abass è l’obiettivo numero uno, ma Brescia non lo cede. Poi irrompe sulla scena il Coronavirus: a fine mese Varese-Virtus viene rinviata.

MARZO
La situazione precipita rapidamente, di pari passo con il dilagare della pandemia. Darussafaka-Virtus viene prima sospesa, poi si gioca in campo neutro, a Belgrado, il 5 marzo. I bianconeri vincono e conquistano l’accesso ai quarti di finale di Eurocup, ma in realtà sarà l’ultima partita della stagione. Vengono sospesi sia il campionato che le coppe europee, e inizia la lunghissima quarantena, in cui sui giornali ci sono mille interviste a ex di ogni tipo, vista l’impossibilità di parlare di attualità. Il dibattito verte su cosa fare del campionato, se provare a riprendere oppure no, e nel caso se assegnare o meno lo scudetto.

APRILE
Il campionato viene annullato, e nessun titolo viene assegnato. La Virtus - che avrebbe voluto riprendere con un format diverso (come poi si farà in Germania e Spagna) - esce quindi senza nulla in mano dopo una bellissima stagione. E’ un mese di “nulla” totale, con anche gli allenamenti individuali vietati gli USA tornano a casa e si sta tutti chiusi in casa.

MAGGIO
Si inizia timidamente a parlare di mercato italiano (Abass e Tessitori, tra i vari nomi fatti) e a programmare la stagione 2020-21. Spunta per la prima volta l’idea di traslocare definitivamente alla Segafredo Arena, in modo da poter ospitare spettatori distanziati, 5000 nelle idee della società. Si parla anche di una possibile wild card di Eurolega, ma anche qui arriva la doccia fredda. Il 24 maggio l’Eurolega cancella la stagione, e quindi si ricomincia da zero. Chi era in Eurolega ci resta, idem in Eurocup. I bianconeri quindi restano nella seconda competizione ECA. Il primo acquisto del mercato - a fine mese - è Amar Alibegovic, che sceglie la Segafredo e non Milano.

GIUGNO
La Virtus spera in una rinuncia del Panathinaikos per andare in Eurolega, ma prevedibilmente ciò non avviene e si resta in Eurocup. E’ invece il mese del mercato. Amedeo Tessitori è il secondo colpo, e poco dopo arriva l’ufficialità di Awudu Abass. Esce invece David Cournooh, che andrà poi a Cremona. Per quanto riguarda la guardia titolare, c’è la suggestione Nando De Colo, che però rimarrà al Fenerbahce.

LUGLIO
La Virtus cerca la sua guardia titolare, mentre si discute del futuro di Filippo Baldi Rossi, sotto contratto ma finito ai margini dei piani tecnici. L’ex capitano rescinde e va a Reggio Emilia, dove approda anche Giordano Consolini, che lascia il settore giovanile bianconero “non in modo indolore”, per usare parole sue. C’è qualche polemica, che si placa con l’arrivo di una bandiera come Alessandro Abbio a occupare il posto di responsabile giovanile. Intanto la Virtus completa il suo roster con Josh Adams, proveniente da Malaga. Si sparge la voce di un interessamento di Massimo Zanetti per la Sampdoria, ma Luca Baraldi smentisce seccamente.

AGOSTO
La stagione bianconera inizia il 3 agosto, con il primo allenamento. Mentre ancora si cercano di capire i protocolli di sicurezza, i giocatori rientrano piano piano, e gli USA devono osservare il periodo di quarantena. C’è anche il primo caso di Covid-19 nel gruppo, Stefan Markovic, “debolmente positivo”, starà fermo qualche giorno. Dopo il ritiro di Folgaria si parte con la Supercoppa, con vittoria a Cremona 66-87.
Un’ordinanza regionale apre a una piccola quantità di pubblico (25%), e la società è ovviamente soddisfatta. Scompare una vecchia bandiera bianconera, Gigi Serafini.

SETTEMBRE
La Supercoppa procede non senza difficoltà. Reggio è un cliente ostico, e la Virtus vince solo in overtime. Il primo derby è vinto dopo un pessimo primo tempo, che fa infuriare Djordjevic, e il secondo - al PalaDozza - è perso. “Ci piacciamo troppo”, dice il coach. In ogni caso, dopo un altro duello tiratissimo con Reggio i bianconeri guadagnano l’accesso alle Final Four della Segafredo Arena. Dal punto di vista del pubblico va tutto liscio, 25% di spettatori e nessun rischio di sicurezza. In campo, la Virtus batte Sassari e perde in finale con Milano, con una coriacea ma vana rimonta nel secondo tempo.
La Regione conferma l’ordinanza al 25%, e in vista dell’avvio del campionato parte la campagna abbonamenti, che ha subito un grande successo. Contro Cantù l’esordio è ottimo, facile vittoria 84-65. Buona anche la partenza in Eurocup, con vittoria 61-76 a casa del Lietkabelis.

OTTOBRE
Mentre la pandemia lentamente riparte e si disquisisce di pubblico e capienze la Virtus vince a Brescia una partita tiratissima, in cui si ferma Pajola, e poi replica in casa contro il Lokomotiv Kuban. La prima sconfitta arriva contro Cremona, in casa, 95 punti subiti sotto le triple dell’ex Peppe Poeta. Il riscatto è immediato, con facile vittoria ad Andorra in coppa, ma pochi giorni dopo arriva la seconda sconfitta interna in fila, questa volta contro Reggio Emilia. C’è il primo campanello di allarme, e Djordjevic fa una conferenza con Paolo Ronci per tranquillizzare l’ambiente. Anche qui la reazione in coppa è immediata, con una gran vittoria contro Monaco. Intanto il susseguirsi di DPCM chiude le porte al pubblico, e costringe la società a fermare l’attività giovanile e il minibasket. In trasferta non ci sono problemi: si vince bene a Varese, e ad Anversa.

NOVEMBRE
La Virtus vince d’autorità a Venezia, con ottima prova del rientrante Pajola. Viene pubblicata una statistica, e con l’83% di vittorie nell’ultimo anno solare i bianconeri hanno il miglior record in Europa. C’è un nuovo caso di positività, questa volta è Abass. Contro Brindisi - senza Markovic - i bianconeri perdono la terza partita di fila in casa, subendo 98 punti e con l’espulsione per un nervoso Teodosic. Le reazioni in coppa ormai sono la normalità, e a Kuban (ancora senza Markovic e Abass) arriva una gran vittoria che ipoteca il primo posto nel girone. La partita con Pesaro viene rinviata a causa di varie positività nel gruppo di Repesa. Dopo il facile recupero contro Lietkabelis arriva il derby, che viene vinto in maniera nettissima, 91-71, con un assist di Teodosic (uno dei 14) per Ricci che fa il giro del mondo. Il 26 novembre, totalmente a sorpresa, arriva il terremoto. Marco Belinelli torna in Virtus firmando un ricco triennale da 5 milioni complessivi. La notizia ha ovviamente un grande impatto in tutto il mondo del basket, e a Bologna scatena il clima da derby molto più del derby stesso appena giocato, con striscioni da parte di tifosi Fortitudo e sfottò di vario tipo. Insomma, oltre al sicuro valore tecnico c’è un notevole valore mediatico.

DICEMBRE
Il terremoto arriva dopo la sconfitta con Sassari, in cui Marco Belinelli non gioca (senza nemmeno fare riscaldamento), e un nervoso Djordjevic viene espulso già nel primo quarto. Il giorno dopo il tecnico serbo viene esonerato. Le voci si rincorrono, e il problema non sarebbe stata tanto la quarta sconfitta di fila in casa, o il mancato utilizzo di Belinelli, quanto il fatto che la società e soprattutto la proprietà non fossero stati preventivamente informati. Si resta comunque nel campo delle ipotesi, e si fanno almeno tre nomi di possibili sostituti: Banchi, Scariolo e Obradovic. Intanto Markovic critica esplicitamente la proprietà “decisione presa da gente che non sa nulla di basket”. In meno di 24 ore ore comunque il caso si sgonfia, con Djordjevic che viene reintegrato e parte per Monaco assieme alla squadra. Resta di sicuro una cicatrice, ma i giocatori mostrano di stare tutti col tecnico, vincendo nel Principato dopo un (comprensibile) inizio shock. Da lì in poi il livello dei bianconeri sale. Mentre Belinelli fa allenamenti individuali per recuperare la miglior condizione, la Virtus vince a Trieste, con Anversa, a Treviso e con Andorra, chiudendo 10-0 il girone di Eurocup. Si fa male ancora Pajola, un problema al piede che lo costringerà a un paio di mesi di stop. Si arriva così alla grande sfida con Milano, in cui Belinelli esordisce. La Virtus gioca bene, e sembra più vicina a Milano rispetto a settembre. Vince però ancora l’Olimpia, 68-73 al termine di un match durissimo.
L’anno si chiude col recupero contro Pesaro, in cui la Virtus gioca bene, vince col record societario di triple (18) e conquista il pass per le Final Eight di Coppa Italia, grazie anche a un ottimo Belinelli.

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