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(foto Sara Bonelli)
(foto Sara Bonelli)

Federico Politi, ex responsabile del settore giovanile Fortitudo, è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio, e ha parlato del periodo in Fortitudo di Saliou Niang, scelto ieri al Draft NBA.

Un estratto delle sue parole

Quando arrivò in Fortitudo, Sal aveva 15 anni. Lo prelevammo dalla società di Lecco. Fu il procuratore Gianmarco Lodi a segnalarmelo, assieme all'allora allenatore di Sal, Marco Bugana. Per reclutare Niang, chiamammo anche Bugana, che diventò il nostro responsabile della foresteria, mentre Saliou fu inserito nella squadra con Giorgio Manna, Vittorio Zedda, Mattia Pavani e Davide Sciarabba. Al suo primo anno all'Aquila, ci diede una bella mano a raggiungere le finali nazionali Under 15 e ben figurò anche nella EYBL, la European Youth Basketball League. Sal era un ragazzino molto educato, rispettoso e gentile, ma cestisticamente ancora da formare. Ci pensammo noi in Fortitudo, lavorando con lui per cinque anni, in tre dei quali fu allenato da me, mentre negli altri due da Bebo Breveglieri. L'aspetto che mi colpì di più fu la sua capacità di adattarsi in un contesto nuovo e di alzare di conseguenza il proprio livello di gioco in poco tempo. Per fare la differenza in Under 15, impiegò solo due mesi, così come accadde successivamente in Under 17 e in Under 19. Quando è andato a Trento, è successa la stessa cosa, ne ho parlato con Paolo Galbiati: arrivato per giocare in Under 19 e fare lo sparring partner in prima squadra, una volta avuta l'occasione di scendere sul parquet, Niang ha convinto tutti e si è ritagliato uno spazio in Serie A e in EuroCup.

In Fortitudo, Niang patì infortuni molto gravi che rischiarono quasi di compromettere la sua carriera. Saliou fu vittima di diversi infortuni, tra i quali spiccò la rottura dei legamenti della caviglia, con complicanze successive che allungarono i tempi di recupero. Di fatto, oggi è un giocatore con tre anni in meno della sua età, cestisticamente parlando, perché tra gli infortuni e il Covid ha di fatto perso tre stagioni nella sua crescita".

Vi siete sentiti prima del draft? "Sì. Gli ho detto che di recente mi aveva contattato uno scout degli Orlando Magic. Voleva sapere come fosse Sal come persona, come gestisse i rapporti con la famiglia e gli amici, se in campo fosse un leader e se avesse voglia di lavorare duro. Le referenze che ho fornito sono state ottime.

Oggi Niang è già un giocatore da NBA? "Sì. Non mi sorprende la scelta dei Cavaliers. Gli auguro ogni bene, se lo merita".

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