(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Nella giornata dell'annuncio della scomparsa di Dylan Rinco, tifoso 25enne che negli ultimi mesi aveva combattuto una coraggiosa battaglia - anche sui social - per dichiarare il suo diritto di vivere fino all'ultimo malgrado una grave malattia, la Fortitudo ne onora la memoria con la quinta vittoria consecutiva, lavorando con gli stessi ingredienti delle ultime, in particolare fuori casa: ancora senza metterne più di 70, tanta difesa (seconda di fila sotto i 60), qualcosa da rivedere nella fase realizzativa ma anche una solidità che fa ben pensare, dato che qua, come si suol dire, non si molla di un centimetro. Bene così, con Piacenza che come all'andata ha fatto la sua ottima gara, che ha da recriminare su una azione nel finale (spoiler: sì, forse, il contatto Ogden-Bonacini poteva essere fischiato fallo anche se in grigio non c'era Zancanella, e si era sul +2 F. Almeno, a differenza di Cividale, le lamentele casalinghe non sono state a toni alti), ma che - come detto da Salieri a fine gara - ha giocato contro una Bologna che ha meritato la vittoria.

Avanti quindi, con una squadra curiosamente anni 80: tanto tiro da 2 e poco da 3 (solo 12 effettuati. Tante squadre, oggi, li provano in un singolo quarto), rotazioni che cambiano i titolari solo in caso di camera iperbarica, e almeno ieri la capacità di uscire qualcosa di buono dai panchinari. Ieri Morgillo a quota 13, seconda miglior prova offensiva di un cambio dopo i 15 di Panni con Verona, e ottimi segnali anche da Sergio: i lunghi dalla panca hanno fatto quello che i titolari stavolta non sono riusciti a mettere sul tavolo, e anche questo è qualcosa da rimarcare. Poi altre cose saranno da rivedere, ma intanto la classifica dice che lassù si rimane, e che a 3 giornate dalla fine della regular la qualificazione per la Coppa Italia, succoso intertempo di metà stagione, sembra roba non prevista ma ormai quasi ottenuta.

Fortitudo
Fortitudo (Foto Mauro Donati)

 

Just like heaven

Morgillo, come detto, ha prodotto da solo un punto in meno dell'opaca coppia Freeman-Ogden. Poi la tenuta mentale di Fantinelli e Bolpin, mentre Aradori ha sofferto il tanto minutaggio e qualche sbalzo di rendimento, facendosi trovare però pronto nel momento di mettere i liberi decisivi. Per una volta, basta così.

 

Disintegration

Non sempre possono andare tutti al meglio, e qualche passaggio a vuoto ci può stare. Non benissimo Ogden, poco o nulla dalla coppia Giordano-Panni, con quest'ultimo che pare soffrire il recente aumento di minutaggio del giovane compagno di reparto. Vabbè, quel che conta è andare avanti: brillanti in casa, solidi fuori, chi può chiedere altro?

Oggi su Rete8 qsvs (canale 81 del dtt) "Basket Land", alle ore 22.45
Oggi alle 18 la presentazione del libro di Marco Calamai