Gennaio - Si parte con un derby con Reggio Emilia che Martino non sa diventerà importante nella sua vita professionale. E' soprattutto il giorno dei 50 anni della Fossa e della qualificazione alla Final Eight: Pavani si toglie qualche sassolino dalla scarpa dopo il brutto finale di dicembre, ma la sconfitta successiva in casa con Pesaro, che era ancora a quota zero vittorie, fa nascere qualche piccola crepa. Ce ne accorgeremo mesi dopo, forse. Ci si riscatta con Varese: non eravamo i Lakers ma nemmeno da buttare, dice Aradori. All'assemblea dei tifosi di fine mese si parla delle iniziative collaterali per il derby di aprile. Illusi, tutti.

Febbraio - Il mese che terminerà con l'inizio di quel che sappiamo parte con sconfitta a Treviso, e l'impressione di una squadra un po' appannata. Si vince in casa con Roma: nessuno sa che sarà l'ultima partita a pubblico pieno di tutto il 2020. C'è poi l'esperienza dolcemara della Coppa Italia: molto bene contro Brescia, troppo stanchi contro Brrindisi, Si parla di public company, mentre Robertson in nazionale si rompe: arriva subito Dyson, non giocherà mai.

Marzo - Si prepara la trasferta di Brescia, ma con l'esplosione del Covid tutto è in dubbio: data, pubblico, tutto rimane in sospeso. Viviamo alla giornata, programmare è impossibile dice Martino, ma intanto si sospende il campionato. La cronaca diventa quindi un'altra, mentre la ripartenza degli allenamenti viene rinviata di continuo e tutti vorrebbero trovare un modo per tornare a giocare e finire il campionato, fosse anche in estate. Ma è chiaro che è una illusione.

Aprile - Stagione annullata, il problema diventa interno su come gestire eventuali richieste di rimborso abbonamenti o i contratti in essere. Stagione bellissima, dice Antimo Martino, mentre si inizia a parlare di mercato.

Maggio - Mentre arriva la chiamata dall'Europa, i primi scossoni arrivano dal certo spostamento, per l'autunno, alla Unipol Arena. Il pubblico borbotta, poi di colpo la notizia: niente più Martino, nel più classico dei fulmini a ciel sereno. Pare ai dettagli Repesa, ma la firma è quella di Meo Sacchetti. Non verrai dimenticato, verga la Fossa, in un ambiente discretamente frastornato. Antimo finisce a Reggio Emilia.

Giugno - Con Sacchetti vogliamo un upgrade dice Carraretto, mentre si parte con idea di squadra ultraitaliana. Si cercano Sabatini e Tessitori, Bortolani e Totè. C'è chi arriverà e chi no, mentre si firma Banks. Meo viene presentato nella nuova sede di via Giacosa, c'è entusiasmo: si aspetta la firma di Sims, si cerca roba dall'estero. C'è anche del gossip, con il matrimonio di Stefano Mancinelli.

Luglio - Ci sono anche uscite: Cinciarini e Leunen vengono congedati, mentre Sabatini (Claudio) parla di curve apposite per la Fossa e viene aperta una - per forza di cose - complessa campagna abbonamenti. Withers firma, Sims preferisce la Corea e viene immediatamente sostituito dal re delle cifre della passata stagione, Happ. Firma Fletcher, c'è entusiasmo. E c'è pure lo sponsor, con il ritorno di Lavoropiù

Agosto - Oltre 4000 persone al rinnovo abbonamento, e mentre si cerca di capire quale percentuale di pubblico potrà entrare ecco il raduno: tutti entusiasti, come ovvio, ma anche fuori gli addetti ai lavori e gli ex sono concordi nel prevedere un futuro roseo per la squadra. "E' una Fortitudo adatta a Sacchetti", dice l'allora ex Luca Dalmonte. Intanto non arrivano grandi notizie dalle aperture ai tifosi: 25% per la Supercoppa, e Fossa che decide di non presenziare al derby. Intanto la stessa Supercoppa parte con un ko con la Reggio di Martino. Serve lavorare sull'atteggiamento dice Sacchetti, in modalità Cassandra.

Settembre - La Supercoppa va avanti con poco furore agonistico, ma la vittoria nel derby del Paladozza con la Virtus fa pensare che siano normali alti e bassi di prestagione. Anche a biglietterie parzialmente aperte la gente non è molto propensa a seguire questo strano basket, ma ancora si cerca di capire cosa fare con gli abbonati: in assemblea, si decide per una alternanza secca. Che di fatto non verrà mai messa in pratica. Intanto inizia il campionato, e a Roma arriva una brutta sconfitta: la squadra sembra andare per conto suo, e Sacchetti non le manda a dire. Imbarazzanti.

Ottobre - Non funziona niente, o quasi: la società non riesce a fare biglietti perchè anche quando c'è l'ok i tempi per le prevendite sono ristretti, e comunque la gente risponde tiepidamente. La squadra dal canto suo vince al terzo tentativo, e mostra palesi carenze come difesa e atteggiamento. Siamo da playoff, dice Mancinelli, mentre Carraretto nega che si guardi il mercato. Con Milano però è l'ultima con un po' di pubblico, mentre Pavani dice è difficile per tutti e la squadra si sfalda per gli infortuni. E di certo tornare in Europa con un quarantello casalingo contro Bamberg, pur con roster decimato, non è un bel vedere. Arriva Cusin a tamponare Happ.

Novembre - Arriva anche Saunders, ma in campo è già grassa se non se ne beccano 100 a partita. Pur con alibi di assenze, la squadra va da una parte e l'allenatore dall'altra, e prenderne 20 nel derby (dopo qualche polemica su eventuali spostamenti non andati in porto) non aiuta. E' chiaro che Sacchetti è a rischio, mentre ci si mette pure Belinelli a inacidire l'ambiente.

Dicembre - A Brescia è chiaro che la storia tra Sacchetti e la squadra sia giunta alla conclusione. Altra sconfitta senza nemmeno provare a provarci, e coach che salta. Arriva Dalmonte, e di colpo si comincia a difendere e anche a vincere, a volte. L'anno si chiude con infortuni in serie. ribaltamenti di roster, con l'Europa ormai vista come gita turistica, ma anche con lo scalpo di Venezia che fa capire come, forse, qualcosa stia cambiando.
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