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(foto Virtus Segafredo Bologna)
(foto Virtus Segafredo Bologna)

GERMANI BRESCIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 74-96 (15-28, 28-50; 51-76)

a Virtus liquida Brescia 3 – 0 e vince il 17esimo scudetto della sua storia. Gara 3 è stato lo scontro meno combattuto della serie. Semplicemente la Segafredo è stata superiore in tutto e la Germani, ancora priva di Ndour, si è sciolta quasi subito subendo da vicino e da lontano canestro. MVP un mostruoso Shengelia, autore di 31 punti, 9 rimbalzi e 46 di valutazione. Un campionissimo che saluta Bologna nel migliore dei modi. Questo scudetto ha un sapore particolare e una dedica precisa ad Achille Polonara. Dal letto dell’ospedale l’azzurro aveva chiesto ai propri compagni di portagli la Coppa e i giocatori bianconeri hanno mantenuto la promessa giocando con una intensità troppo superiore a chiunque altro.

Cronaca: prima della partita, tutti i giocatori Virtus svolgono il riscaldamento con la sopramaglia di Polonara, impegnato nella lotta contro la leucemia mieloide. Stavolta Poeta non schiera Mobio in quintetto preferendogli Rivers che realizza la prima tripla bresciana della serata. La Germani spesso collassa in area su Shengelia e così la Segafredo ha ampie praterie da sfruttare sull’arco. Zizic commette presto due falli e allora spazio a Diouf. Anche Cordinier non viene risparmiato da Lanzarini e Ivanovic deve centellinare i suoi uomini. Dopo sette minuti di gioco la Virtus ha sei falli commessi, mentre Brescia zero. I bianconeri si scoprono cecchini dalla lunga distanza potendo vantare un iniziale, e ottimo, 6 su 10 nella specialità. Il primo quarto è tutto di marca Virtus: 15 – 28.
I tifosi virtussini espongono lo striscione “La vera battaglia da vincere è fuori dal campo, forza Achille, la Nord è con te”, tra gli appalusi di un correttissimo pubblico bresciano. Nella seconda frazione di gioco si mette in ritmo anche Shengelia e per la Germani sono dolori. La Segafredo va a +18 (22 – 40). Brescia fatica a trovare bocche da fuoco con la difesa bianconera che mette il bavaglio a Della Valle e Ivanovic. I folletti di coach Dusko fanno saltare per aria le contromosse di Poeta. Se nel primo quarto il mattatore era stato Taylor, nel secondo si aggiunge Morgan, in versione Arsenio Lupin. La Virtus allunga: 28 – 50 all’intervallo.
La Virtus sprigiona una intensità e una fisicità a cui Brescia non può opporsi. La coppia Shengelia-Diouf domina nel pitturato, mentre Bilan commette il quarto fallo, ma Poeta lo tiene ugualmente in campo perché, senza Ndour, non ha alternative. In queste condizioni Toko diventa autentico padrone del campo, capace di portarsi a casa tutto: punti, rimbalzi, assist e la pelle degli avversari. Burnell è l’ultimo bresciano ad arrendersi, ma è troppo poco. A fine terzo quarto il tabellone dice 51 – 76.
L’ultimo quarto è una passerella finale, la festa dei quasi 500 virtussini presenti al PalaLeonessa può iniziare in anticipo. C’è spazio anche per il capitano Belinelli che forse disputa gli ultimi minuti di una straordinaria carriera.
Prima della sirena finale Taylor regala ancora un po’ di spettacolo. La Virtus non molla fino all’ultimo secondo e il passivo è pesante per Brescia. Finisce 74-96, la Virtus è campione d’Italia.

Tabellino

GERMANI BRESCIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 74-96 (15-28, 28-50; 51-76)

BRESCIA: Bilan 17; Ferrero NE; Dowe 4; Della Valle 5; Ndour NE; Burnell 24; Tonelli 0; Ivanovic 11; Mobio 0; Rivers 11; Cournooh 2; Pollini 0. All. Poeta

BOLOGNA: Cordinier 5; Accorsi 0; Belinelli 0; Pajola 2; Taylor 19 ; Shengelia 31; Hackett 6; Morgan 11; Diouf 11; Zizic 6; Akele 5. All. Ivanovic

 

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Lo striscione e gli applausi per Achille Polonara