In preoccupante (per il focoso ma sovente esagerato sinedrio dei social) ritardo 10 giorni fa, il mercato Fortitudo ha avuto quella necessaria impennata per arrivare a coprire svariati spot e dare quindi un telaio al roster. Groselle, Richardson e il recente Ashley gli USA di recente firma, tutti e tre esordienti in Italia o quasi - solo Richardson ha avuto una piccola esperienza a Cremona - , più il lieto fine della telenovela Procida, e maggiore tranquillità, quindi.
Cosa manca ora? Anche se in recenti dichiarazioni Marco Carraretto non aveva escluso a priori di poter mantenere una linea tricolore di regia, è chiaro che per un upgrade uno straniero da quelle parti è qualcosa su cui si sta lavorando, benchè nessuna delle voci uscite in queste settimane, da Jenkins a Robinson (Gerald) sia stata battuta con convinzione.
Poi, resterà un altro posto per un giocatore estero: si presume possa essere un lungo, a fare da quarto in un reparto già rinforzato con Groselle e Ashley, e Totè a fare da cambio: vista l'intercambiabilità dell'italiano ma anche dello stesso Ashley, non c'è necessità di andare nello specifico su un 5 o su un 4.
L'alternativa sarebbe quella di virare su un altro esterno, ma in un reparto dove già lo scorso anno alcuni giocatori si sono pestati i piedi, aggiungere materiale rischia di cadere in errori già visti e, se vogliamo, chiudere ulteriormente il promettente Procida.
Con il raduno da qui a 5 giorni, non sembra che la società abbia urgenza di chiudere la squadra prima di salire in ritiro, quanto piuttosto evitare errori: lo stesso Carraretto, in sede di presentazione di Procida, ha evidenziato come sarebbe difficile, in questa stagione, andare troppo spesso sul mercato di riparazione.

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92