VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – VL PESARO 85-67 (30-12, 51-32; 66-47)

Assenti o no, acciaccati o no, la Virtus ora è davvero in un momento fantastico. 30-12 nel primo quarto, e di fatto la “pratica” Pesaro è stata chiusa dopo dieci minuti. I bianconeri sono scesi in campo con il giusto piglio, aggredendo gli avversari su ogni pallone fin dalla palla a due. La differenza in campo è apparsa netta da subito, e un partita potenzialmente insidiosa si è trasformata in una tranquilla serata in ufficio, per la gioia del pubblico del PalaDozza. 21+8 per Pietro Aradori, e grande prova anche degli americani della “vecchia guardia”. 23 per Umeh (applaudissimo) e 13 per Lawson. E’ la quarta vittoria consecutiva per le Vu Nere, la settima nelle ultime otto. Test più probanti arriveranno, ma intanto questo è fieno in cascina davvero prezioso.
Cronaca: la Virtus prova subito a fare il vuoto, prima 6-0, e poi 16-6 con notevole impatto di Umeh. I bianconeri difendono duro, con anche pressing a tutto campo, e Pesaro va subito in enorme difficoltà. Anche Aradori fa la voce grossa in attacco, e in breve è +18 (26-8). Davvero tutto facile, e già alla prima pausa la partita è ampiamente indirizzata: 30-12, con canestro sulla sirena di Lawson e 10 punti a testa per Umeh e Aradori.
I (pochi) tifosi di Pesaro presenti invocano l’esibizione degli attributi da parte dei loro giocatori. Onestamente però la differenza di livello – tecnico e fisico – è davvero evidente, se poi i pesaresi si mettono a fare passaggi dietro la schiena sotto di venti, mal gliene incoglie. La Segafredo fa quello che vuole e arriva prima oltre i 20 punti di vantaggio, poi anche a sfiorare il +30, con uno spettacolare contropiede condotto da Slaughter per la schiacciata di Lawson via Aradori che fa spellare le mani al pubblico. Le scaramucce verbali tra le opposte tifoserie diventano l’attrazione principale della fine del primo tempo. Pesaro prova a fare qualcosa con Moore e Omogbo, e i bianconeri si “siedono” un po’. Ramagli vuole parlarci sopra, e a metà il punteggio è 51-32, ancora con canestro finale di Lawson.
Dopo l’intervallo, in cui vede Klaudio Ndoja provare qualche palleggio per testare il dito infortunato, si riprende con due minuti di errori vari sparsi. Poi Pesaro piazza un 4-0 e Ramagli vuole parlarci ancora su. Ma non c’è alcun problema: Lawson risponde subito con la tripla, e poi ancora triple, a raffica, per Umeh, che si prende l’ovazione del PalaDozza. 66-47 al 30’. La partita è onestamente finita da tempo. Si gioca comunque fino alla fine, Pesaro ci prova, ma non ha alcuna speranza. Coach Leka si prende parecchi fischi per un timeout chiamato a 37 secondi dalla fine. Poi c’è una sorta di fallo sistematico dei giocatori biancorossi, inspiegabile. C’è gloria anche per Jurkatamm e Berti, e finisce 85-67.

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – VL PESARO 85-67 (30-12, 51-32; 66-47)
VIRTUS: Jurkatamm 0; Umeh 23; Pajola 0; Baldi Rossi 2; Ndoja NE; Lafayette 11; Aradori 21; Gentile S. 5; Berti 0; Lawson 13; Slaughter 10. All. Ramagli
PESARO: Omogbo 8; Ceron NE; Mika 9; Moore 25; Bocconcelli NE; Ancellotti 3; Little 9; Bertone 8; Monaldi 5; Serpilli 0. All. Leka
SALUS, TRASFERTA A MONTECCHIO
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91