Evidentemente, il problema è uscire di casa. Terza trasferta (vera) e terza sconfitta per la Fortitudo, che contro una Matera figlia di cinque KO consecutivi non entra praticamente mai in partita, restando sotto dal 3’ del primo quarto fino alla fine, e drammatizzando la propria serata lucana con un secondo quarto di disastri collettivi: scesa a -19 Bologna può solo cercare di recuperare, lo fa anche, ma con fin troppi problemi offensivi (le perse svolazzano facilmente oltre quota 25) per provare, faticando a tenere il 40%, a girare la questione. Manca Iannilli, questo è vero, ma non è che tutto possa essere addebitato a ciò.

Quintetto pesante (Quaglia e Daniel) all’inizio, e forse prevedibili difficoltà nello sviluppare le proprie azioni offensive, per una Fortitudo che però, quando abbassa il centimetraggio, si trova a non avere niente da porre di fronte ai punti in area di Corral. Coperta corta se ce n’è una, solito giro di cambi boniciolliani, ma apparente semplicità lucana di tenere botta e chiudere il primo quarto avanti 18-11.

Le cose collassano poi nella prima parte di seconda frazione, con errori in attacco che portano a contropiedi, ed errori in difesa che portano ad area sguarnita e disastri in serie. Matera con la semplicità del gioco dentro-fuori imbastisce un 16-2 di parziale, naviga fino al 34-15, quando un minimo di reazione bolognese si inizia a vedere. Qualcosa di meglio in difesa, qualche tentativo di correre, e la strana coppia Quaglia (in area) Raucci (dalle triple) ad avvicinare un po’, per il 40-29 di fine quarto.

Si riparte con maggiore equilibrio relativo, ma con quell’handicap sulle spalle che non ne vuole sapere di essere recuperato, anche perché quando si potrebbe fare gol arrivano errori clamorosi (Carraretto rimontato in contropiede e quindi stoppato) e sonnolenze varie. Per cui non si riesce ad andare oltre il -5, con l’attesa dell’arrivo di un Messia che, però, continua a mancare. Per cui 52-45 al 30’.

Il campo porta a vedere uno spettacolo tipo basket saponato, tra gente che cade e passaggi che diventano precari. Tutta roba che fa gioco di Matera, che trova le spallate di Hamilton per tenere sempre una svagata Fortitudo a distanza di sicurezza. Fioccano le perse, non si riesce a fare due canestri di fila, e non è un bell’andare per chi dovrebbe recuperare. Troppa precarietà, Flowers che non la infila nella classica vasca, e per Matera non è nemmeno tanto un patema d’animo tornare a vincere dopo un mese abbondante.

MAX BOCCIO E MIRELA CHIRISI SI SEPARANO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE