Il canestro da campione di Milos Teodosic ha regalato alla Virtus la vittoria contro Venezia, evitando la quarta sconfitta in fila. Non è stata una partita facile, decisamente, e i bianconeri l’hanno ripresa nell’ultimo quarto, dopo che la Reyer era volata a +9. Per la Segafredo - in ogni caso - il momento si conferma difficile, anche perchè la condizione fisica della squadra è ancora ben lontana dall’ideale, nonostante siano tornati tutti gli effettivi.

I bianconeri chiudono comunque il girone di andata al secondo posto, con un bilancio di 12 vittorie e 3 sconfitte, pari a Milano ma con scontro diretto sfavorevole. Ai quarti di Coppa Italia si ritroverà Venezia, poi teoricamente Tortona e Milano. Sulla carta, il tabellone più duro possibile, sapendo comunque che alle Final Eight le sorprese non mancano noi.

L’argomento di maggior discussione di ieri - però - è la conferenza stampa di Sergio Scariolo, che ha spiegato senza mezzi termini i problemi strutturali della squadra. La mancanza di un lungo italiano di valore (c’è Camara, decisamente promettente ma ancora piuttosto grezzo) e l’ormai famosa eccessiva abbondanza di esterni costringe il coach ogni volta a scelte di turnover squilibrate.
Il nostro destino – per la struttura di squadra che abbiamo – è di far fatica a livello italiano, basta vedere le rinunce che dobbiamo fare ogni volta
E poi ancora, sul mercato: C’è stata una concatenazione di eventi sfortunati, sono usciti Alibegovic e Tessitori e non sono entrati altri giocatori italiani, né in estate né ora. Il lavoro degli allenatori è dare suggerimenti, se vengono ascoltati bene, altrimenti si va avanti e si cerca di trovare la quadra. A livello di talento globale ci siamo, ma a ruoli mi mordo il fegato a dover rinunciare a tali giocatori ogni volta.

Insomma, il tecnico bianconero ha ufficializzato - e non è nemmeno la prima volta - che questa squadra ha problemi di costruzione, sia in versione Eurolega che campionato, problemi che derivano dal mercato estivo, quando la doppia uscita di Alibegovic e Tessitori non è stata adeguatamente compensata con l’arrivo di almeno un lungo italiano. Saltato Polonara, non sono state fatte altre mosse. I giocatori italiani di livello sono concentrati tutti nello stesso reparto, alcuni anche con contratti pesanti, si potrebbe aggiungere: Pajola, Hackett e Mannion sono playmaker, in più c’è Belinelli da guardia e tra qualche settimana in ala Abass, che però sostanzialmente non gioca da un anno e mezzo.

Se l’acquisto di un centrone “da Eurolega” potrebbe risolvere molti problemi in coppa, la questione italica è più complessa, dato che di lunghi italiani di alto livello sul mercato - molto semplicemente - non ce ne sono. Quindi il rischio di dover andare fino in fondo con questi effettivi è alto. Con tutti i problemi del caso: citando Scariolo, la situazione rischia di diventare un labirinto senza uscita.

Infine, si registra una buona notizia sul fronte nuovo palasport. A brevissimo infatti partiranno i lavori di demolizione del padiglione 35 in Fiera, area sulla quale verrà costruita la nuova Arena bianconera. 

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