“I complimenti non ci bastano più. Preferivamo prenderci i due punti e avere qualche complimento in meno.”. Le parole di coach Benedetto al termine di Cento-Verona non fanno una piega, ma i complimenti a lui e ai suoi ragazzi, dopo la gara di ieri, sono più che meritati. Perché senza White e Chiumenti, con Pasqualin lungodegente in panchina, e Benfatto sempre alle prese con problemi fisici, giocare alla pari della squadra più in forma del campionato, era qualcosa di impensabile alla vigilia. Invece, sul campo è accaduto esattamente l’opposto, con una Baltur solida, capace di disputare una partita a tratti perfetta, con alte percentuali (60% da due e 44% da tre con 15/34 dall’arco) e protagonisti inattesi, Ebeling e Ba su tutti. E questa volta, a differenza delle ultime uscite, non si può imputare nulla alla Benedetto: Verona ha fatto meglio e ha vinto, molto semplice. Semmai, si può recriminare sul fatto che nelle gare interne contro Mantova e Assigeco, e nella trasferta di domenica scorsa a Jesi, tutte partite estremamente alla portata della Baltur, l’approccio non sia stato lo stesso di ieri, perché se così fosse stato, la classifica sarebbe sicuramente diversa. Ma aldilà dei complimenti, aldilà della normale frustrazione per l’ottava sconfitta nelle ultime nove, quello che bisogna fare ora è voltare pagina, ricominciando il girone di ritorno con lo stesso spirito di inizio stagione, e quella voglia di vincere, e di lottare, messe in campo ieri al PalaSavena.
La cronaca: dopo un inizio da brividi, con 3 palle perse in 2’, e Verona in fuga sul 5-0, il timeout di Benedetto giunge come una manna dal cielo. E infatti, al rientro, la Baltur si scuote e opera il sorpasso (6-5 al 3’). Da lì in poi è una pioggia di triple, fino al canestro di Ba, che chiude la prima frazione sul 21-18. Nel secondo quarto Cento mette il turbo: bomba Ebeling, bomba Fioravanti, e Gasparin, autore di una gara strepitosa (21 punti e 9 assist, col 100% da due e l’83% da tre, tradotto in 5/6 dalla lunga distanza), a sfornare assist in sequenza per il massimo vantaggio biancorosso (29-18 al 13’). La Tezenis non rimane a guardare, e risponde con un 14-3 di parziale che vale il -1 all’intervallo lungo (33-32). L’equilibrio rimane intatto anche nel terzo periodo, nonostante i ripetuti tentativi di fuga degli ospiti, trascinati da un indemoniato Ferguson, che chiuderà a 20 punti, tutti segnati nel secondo tempo. La tripla di Henderson sul suono della terza sirena (57-60), viene impattata da Reati ad inizio ultimo quarto. Ritrovata la parità, per Cento inizia a farsi sentire la stanchezza e, dall’altra parte, la Tezenis non perdona: tre siluri consecutivi e gara quasi congelata sul 65-74 a 5’dalla fine. Ma la Baltur è ancora viva e, grazie alla coppia Gasparin-Ba, ritorna a -2 (74-76), con 54”da giocare. L’ultima parola, però, ce l’ha Amato, protagonista silenzioso, decisivo nei momenti più importanti. E’sua la tripla che ammutolisce il PalaSavena (74-79) e che manda il match ai titoli di coda, vanificando le prodezze finali di Mays e Ebeling, acuti d’orgoglio in un finale amarissimo per la Benedetto (80-83).

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI