Le parole di Luca Dalmonte alla vigilia della gara di domani con Brescia.

"Abbiamo giocato gli ultimi 80 minuti in emergenza, a sorpresa contro Reggio, risaputa e consapevole contro la Virtus. Abbiamo giocato 80 minuti credo dentro all’emergenza di grande solidità, ma l’emergenza non è finita e saremo anche nei prossimi 40 minuti a confermare la giusta interpretazione della partita all’interno del piano partita perché Reggio e Virtus devono rimanere ricordi ai quali ancorarci per vivere la prossima esperienza, in maniera diversa perché Brescia è squadra differente. Preso atto delle criticità che Brescia ci proporrà noi dovremo ripercorrere lo stesso stare insieme a 360 gradi che abbiamo sviluppato negli ultimi 80 minuti. Withers ieri ha fatto il primo allenamento e salvo imprevisti sarà presente in campo, tutti gli altri saranno abili e arruolati, ma dobbiamo verificare una posizione in stand by. Giochiamo contro una squadra con tanta energia soprattutto sul perimetro, differenti giocatori per caratteristiche, play diversi, specialisti come Kalinoski e Sacchetti, giocatori di post basso come Crawford e Moss, talento in Bortolani, e Willis e Burns che giocano internamente ma hanno doppia dimensione: tutto questo in un sistema di grande energia e aggressività che noi dovremo impattare e con le nostre regole fare la nostra partita. Loro, come hanno detto, vengono a giocarsi le ultime speranze playoff, noi dobbiamo essere presenti nei 40 minuti senza farci portare lontano dall’obiettivo con i pensieri."

Dopo il derby l’entusiasmo ha portato a parlare di playoff. È l’atteggiamento giusto o rischia di sviare l’obiettivo salvezza? "L’obiettivo grande è la salvezza. Pensiamo ad oggi ma dobbiamo avere anche una emotività razionale e non solo di pancia; non dobbiamo farci spostare da una emotività legittima dopo la partita con la Virtus, giocata con grande spirito di presenza e consapevolezza del significato della partita, senza guardare a chi c’era e chi non c’era. Io ho necessità di fare appello al ricordo razionale e quindi l’obiettivo è di centrare la salvezza. Partita dopo partita andiamo a verificare con la presenza di altre squadre e altri risultati e andiamo a leggere quel che produrremo e quel che faranno le altre competitor. È giusto correre nella scia di questo entusiasmo post derby, ma il mio compito è gestire tutte le emozioni, razionali e un po’ meno razionali, ma che ci devono dare energia per giocare."

Anche questa settimana sono successe altre cose fuori dal campo. È faticoso tenere la squadra sul pezzo? "Non costa fatica perché non ci facciamo spostare da ciò che è fuori dal campo. I giocatori sono presenti e non si spostano per nessun tipo di soggetto od oggetto che succede fuori dal campo. Abbiamo già situazioni che ci forzano ad essere presenti dentro per sostituire a qualche situazione un aumento di presenza, e quindi le linee del campo ci tengono all’interno del campo e non ci spostano. Siamo sereni."

Come sta Mancinelli e cosa potrebbe dare domani? "Il tempo di reintegro sta aumentando e quindi si alza la possibilità che collima con la necessità di rivedere qualche minuto in campo. Quanti minuti non si può sapere, ma per lo stato di necessità di oggi che ha accelerato il reintegro in squadra, più tempo trascorre con la squadra e più potrà contribuire nella partita."

Il giocatore in stand by che problema ha? "Non è una situazione che riguarda il covid. Mi tengo il nome e cognome perché oggi abbiamo allenamento e quindi l’allarme potrebbe rientrare e non avrebbe senso dare adesso un falso allarme. Se la situazione persiste domani mattina prima della partita potremo essere più specifici. Non faccio il nome né per privacy né per pretattica, è una problematica muscolare che dobbiamo capire oggi se andrà a risolversi subito o se perdurerà anche nella giornata di oggi e domani e per onestà intellettuale comunicheremo il nome."

Il piano partita? "Con Brescia dovremo essere solidi e il più possibile giocare insieme. Come in emergenza abbiamo trovato una soluzione, dovremo andare in campo per risolvere i problemi senza che questi ci affondino. Dovremo tenere gli 1vs1 di grande fisicità di Crawford e Moss, l’essere specialista dal perimetro di Sacchetti e Kalinoski, le differenti doti di play di Chery e Vitali, azzerare la doppia dimensione di Burns e Willis. A livello offensivo superare la loro aggressività passaggio dopo passaggio."

Un rinforzo sarebbe necessario? "La società sta facendo di tutto come ha fatto nel recente passato, e parlo del mio tempo, ha fatto sforzi sul mercato e ha dato disponibilità per fare valutazioni nel prossimo futuro. Ma questo tempo non implica Brescia, per cui dopo la partita nella prossima settimana ci potrà essere una seria presa in considerazione su un giocatore per le ultime 5 partite."

Con Brescia sarà una partita dove non basteranno Baldasso e Banks che hanno risollevato il derby, ma anche gli altri dovranno dare di più. La partita sarà più dura per la testa dei giocatori? "La situazione tra Reggio e Virtus era differente, così come potrebbe esserlo quella con Brescia; questo però fa parte del mestiere, dove la pressione va presa, accettata, abbracciata e di conseguenza gestita; è un partita differente dal punto di vista mentale e dovremo portare dalla nostra parte la differente pressione. Giocare ogni singolo possesso al 100% senza che l’esito di ciascun possesso influisca sul successivo. I giocatori devono sapere cosa fare, la scelta giusta, sotto pressione. Dovremo razionalizzare e gestire la pressione e farlo nel miglior modo possibile e sarà sicuramente una pressione diversa da quella con Reggio e Virtus."

Contro Brescia vedi un gruppo coeso che è diventato squadra? Ci sono stati momenti che hanno sottolineato una ritrovata coesione e solidità del collettivo? "Se giochi due partite differenti dove comunque riusciamo a produrre un certo tipo di presenza, l’analisi deve andare oltre ai numeri, perché se non si è insieme a prescindere da un tiro convertito in più, ci sono cose che non rientrano nelle statistiche che non sono pratiche ma importanti nell’economia della partita. Poi succede che ci siano giocatori che si evidenziano dal punto di vista statistico, poi giocatori che fanno altre cose utili. Negli ultimi 80 minuti molti giocatori hanno prodotto situazioni come blocchi, passaggi, ribaltamenti che hanno dato una mano alla squadra. Quindi un desiderio di stare insieme c’è, non ho visto una squadra in cui c’era desiderio di qualcuno di esaltarsi come singolo. Se la partita ti porta ti porta ad avere 2 o 3 protagonisti è perché fa parte della distribuzione dei ruoli e delle gerarchie, ma chi ha più possessi deve avere anche la responsabilità di creare vantaggi per i compagni e quindi tutti noi dobbiamo fare qualcosa a prescindere di utile per la squadra. Negli ultimi 80 minuti c’è stata una presenza indirizzata a questa idea e poi ci sono giocatori che hanno fatto bene in situazioni non presenti nelle statistiche ma utili per la squadra".


Il video dell'Ufficio Stampa, reso disponibile da Sportpress

https://www.youtube.com/watch?v=EtOYAVCbQ64

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92