Punto Fortitudo: la situazione della squadra e della società

Tempo di bilanci e rilanci, in casa Fortitudo. Mentre Forlì è stata l'unica delle trasfertiste a passare il turno, da queste parti si inizia a valutare quel che sarà, cercando di sfruttare il fatto che stavolta, a differenza del passato, non ci dovrebbero essere scossoni tecnici o societari a differire qualsiasi tipo di scelta. Il 2023, quando Caja arrivò a luglio inoltrato, o lo stesso 2024 di Cagnardi firmato ai primi del settimo mese. Per non tornare al 2022, anche qui verso il 20 luglio della firma di Dalmonte. Insomma, qui siamo in un'altra situazione. E senza bisogno di fare come ai tempi di Boniciolli, quando dopo pochi giorni dalla fine di una stagione c'erano già tutti i nomi per quella successiva - magari per firmare Mc Camey, ed eravamo a metà giugno 2017, si poteva un po' aspettare - questo è il momento di iniziare gli studi.
Come detto, Fantinelli e Bolpin non dovrebbero essere in discussione: contratti in essere, l'approvazione del coach e della società, da qui si dovrà ripartire. Tutto il resto potrebbe essere cambiato, con qualche figura magari da rivalutare (Sabatini?) e altre che potrebbero essere al passo finale (Aradori?). Molto passerà dalla scelta degli stranieri, come detto in precedenza: l'accoppiata 4-5 è andata bene con Ogden accanto a Freeman, meno bene con Gabriel. Ergo, si dovrà andare a cercare un lungo italiano che faccia il titolare, e sappiamo che da quelle parti la vetrina non è che abbia tanta scelta, e nemmeno a buon mercato.
Qualcosa cambierà anche a livelli più alti: si sa già da tempo che Flats Service non sarà più il main sponsor, sebbene Gentilini resterà come socio e come sponsor secondario. La compagine societaria aspetta poi la ricapitalizzazione a fine maggio, per vedere la posizione di Davide Malaguti e non solo. A livello dirigenziale andranno poi ridiscusse altre posizioni, con Nicolò Basciano e Teo Alibegovic attualmente presenti ma domani chissà. Sarà l'estate delle correnti che portano da una parte o dall'altra, e la speranza è che la Fortitudo non ne esca fuori troppo sballottata, dal momento che è il bene della piazza quello che dovrà essere al di sopra di ogni cosa.