Come un prevedibile yoyo, basta una vittoria per rendere tutti felici e contenti e garantire che alla fine questo è un bel gruppo, e basta una sconfitta per portare a nuove aperture sul mercato, con una finestra che avrà ormai i cardini da cambiare per le tante volte che è stata chiusa, riaperta, richiusa, riaperta, eccetera, eccetera. La verità è che in casa Fortitudo nessuno ha mai detto perentoriamente NO: diciamo che si è sempre cercato di evitare, fino all'ultimo, il dover andare in tasca. Anche dopo la cessione di Paci. E allora via alla nuova rumba di possibili nomi e incastri, ben consci che la possibile cessione di Davis, perorata dallo staff tecnico, era già stata bocciata dai piani alti, e che le condizioni biancoblu sono tali per cui ogni manovra di mercato è, se vogliamo, un po' più macchinosa rispetto ad altre squadre, per varie ragioni: equilibri difficili da muovere, preferenze nelle scelte, varie ed eventuali.

La verità è che da che mondo è mondo le squadre ambiziose di A2 si rifanno il volto alla fine della regular season e, soprattutto, nei momenti in cui dalla A1 possono arrivare italiani con meno spazi nelle rispettive truppe e soprattutto meno motivazioni. Capitò anche alla Effe del tempo che fu, con Amoroso prima e Cinciarini poi (Delfino fu più che altro un imbucarsi ad una festa già organizzata). Quindi, la domanda rimane sempre la stessa: questa Fortitudo vuole fare meglio di questo attuale sesto posto, quando è ben chiaro che un assalto alla promozione oggi non è previsto? Forse no. Vuole mettersi nelle condizioni di portare a casa qualche incasso nei playoff? Sicuramente sì. Il gioco del mercato vale la candela? Lo scopriremo, solo, vivendo. Intanto tornano di moda, più per inerzia che non per reali trattative, nomi già usciti in precedenza (oggi il Resto del Carlino e Stadio ritornano su Francesco Candussi, ormai fuori dalle rotazioni dopo l'arrivo a Verona di Giovanni Pini): come mesi fa, a questa squadra servirebbe un lungo vero al posto di Davis - che, da 4, non ha mai dato un rendimento superiore a quello di Italiano e Cucci - e un esterno autorizzato ad uscire dalla panchina e prendersi minuti e tiri. Ma, con la stagione in vista dei momenti topici, chi vuole davvero rinforzarsi per ambire alla promozione ha le stesse necessità della Fortitudo. Quel che conta, saranno le motivazioni ad andare nelle proprie tasche.

(foto Schicchi - Fortitudo 103)

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