Partizan Belgrado - Virtus Segafredo Bologna 75-77

P - Vukcevic, Leday 5, Koprivica 12, Punter 12, Jaramaz 12, Nunnally 19, Andjusic, Dozier 5, Ponitka 2, Kaminsky 10, Caboclo 10.

V - Cordinier 9, Lundberg 16, Belinelli 14, Pajola 1, Dobric, Mascolo NE, Cacok 4, Shengelia 10, Hackett 10, Polonara, Dunston 3, Abass 10.

 

La Virtus colleziona l’ennesima impresa europea e sbanca il campo più caldo d’Europa: la Stark Arena di Belgrado. La prestazione difensiva della Segafredo è stata encomiabile e ha schiacciato il Partizan fin dai primi minuti del match. La formazione di Obradovic ha avuto il merito di non lasciare scappare la Virtus nonostante sia finita in due occasioni a -13. I serbi alla fine sono stati però costretti a piegarsi di fronte alla compattezza di questa Segafredo che ha trovato il canestro decisivo nel finale da parte di Lundberg, così come era successo contro il Barcellona.

 

Cronaca

E' subito battaglia alla Stark Arena con la Virtus che scende in campo molto aggressiva mettendo nel mirino Kevin Punter. L’ex virtussino appare nervoso e commette presto due falli. Stessa sorte capita anche a Dunston e a Cordinier, ma i primi cambi di Banchi non fanno abbassare l’intensità della Segafredo e Cacok non fa rimpiangere l’ex Efes. Due liberi di Lundberg valgono il +11 (10 – 21). Poi il Partizan si sblocca dalla lunga distanza e accorcia le distanze al termine della prima frazione di gioco: 18 – 23.


E’ Nunnally, con punti e assist, a guidare la rimonta dei padroni di casa che trovano la parità a quota 23. A spegnere l’incendio ci pensano Abass e Lundberg che confezionano, in coppia, tre triple che rispediscono indietro il Partizan. Hackett, da oltre l’arco fa volare la Virtus a +13 (28 – 41). I serbi hanno una nuova reazione di orgoglio e si riavvicinano sul finale del primo tempo affidandosi alla propria torre Caboclo. 36 – 41 al ventesimo.

Dunston
Dunston

Un parziale di 8 – 0 riporta la Segafredo al massimo vantaggio a seguito di una tripla di Cordinier. L’elastico però continua con il Partizan che non fa scappare Bologna e risponde con un contro parziale che la riporta a -4 (45 – 49). Dopo un pessimo primo tempo, Punter si accende e questa non è una bella notizia per la Virtus. In aggiunta Hackett è costretto ad uscire dal campo con una caviglia malconcia e la strada si fa ancora più in salita. Dozier, facendosi fischiare il quinto fallo per proteste, si estromette dal match già nel terzo quarto che termina 55 – 60.


Pajola firma delle ottime giocate difensive, ma in attacco la Virtus si blocca e c’è bisogno del rientro in campo di Hackett per tornare a smuovere il tabellino. Con la tripla di Kaminsky il Partizan si riporta -1 (68 – 69) e la Stark Arena è una bolgia infernale. Banchi gioca il finale di partita alternando un quintetto small, con Shengelia centro, quando attacca, ad un quintetto che vede in campo Dunston, quando difende. I liberi di Hackett e Lundberg danno ossigeno alla Segafredo, prima che Nunnally segni il nuovo -1 per il Partizan (72 – 73) ad un minuto dalla fine. Shengelia perde palla, ma dall’altra parte Caboclo sfonda sul georgiano che si fa perdonare. Palla in isolamento a Lundberg che penetra e trova un incredibile canestro in precario equilibrio. Inizia la roulette dei tiri liberi, Punter segna il primo e sbaglia di proposito il secondo con Lundberg che spinge la palla fuori dal campo concedendo l’ultima rimessa della partita al Partizan. Kaminsky ha il tiro della possibile vittoria, ma il ferro gli dice “no”. Finisce 75 – 77.

 

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Partizan Belgrado - Virtus Segafredo Bologna, le pagelle