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(Foto Reyer Venezia)
(Foto Reyer Venezia)

Mariella Santucci è stata sentita da Elisa Fiorini per 1000cuorirossoblu. Un estratto dell'intervista.

Se arriverà la convocazione giocherai l’Europeo a Bologna, casa tua. “Per me significherebbe davvero tanto. Bologna è la mia città, io e Olbis Andrè ancora non ci capacitiamo, a volte ci guardiamo come se non ci fossimo ancora rese conto di essere qui. É troppo bello. Bologna è Basket City. Personalmente per sarebbe ancora più speciale, perché la partita d'esordio sarebbe proprio il 18 giugno, giorno del compleanno mio, di mio padre e di mio nonno, che mi ha lasciato due mesi fa e che mi ha sempre detto che non aspettava altro che venisse giugno per potermi vedere giocare qui a Bologna”

Che rapporto "cestistico" hai con Bologna? “Per me tutto è partito da qua, ho iniziato in una squadra maschile e qui ho iniziato la mia formazione. Il mio percorso evolutivo, però, è stato fuori da Bologna, prima ancora che nascesse una realtà come la Virtus femminile. Devo tanto alle squadre dove ho giocato dopo Bologna, sia cestisticamente che personalmente. Lasciare la propria casa è sempre una sfida. Sono rimasta comunque molto legata alla città. Qui ho vinto scudetti giovanili, e le mie ex compagne sono ancora le mie più care amiche. Quelli alla Magika sono stati anni super”

Paladozza: che ricordi ti porta alla mente? “In realtà non ho mai giocato al Paladozza! A pensarci ho i brividi, lì andavo a vedere i derby, è un palazzetto bellissimo in centro a Bologna ed è a pochi minuti da casa mia. Sono molto carica, spero davvero che tanta gente venga a vederci e a fare il tiro. E poi vorrebbe dire che verrebbero i miei familiari, mia nonna, i miei amici...”

Tu che sei di Bologna avrai certamente seguito la vicenda della chiusura della Virtus femminile... “Sì, è stato molto triste vedere come sono finite le cose. Era una squadra in crescita e si era resa un punto di riferimento importante per il basket femminile, sia per il club che per le giocatrici.A Bologna ci sono tante squadre maschili di alto livello, non solo di basket, ma anche di altri sport. Penso che la soluzione migliore sarebbe ripartire dalle basi, creare un movimento sostenibile che un domani possa sopportare una squadra senior. Uscire dal nulla è complicato per chiunque, se invece parti da 0, dalle scuole, puoi far conoscere il basket femminile un passo alla volta e creare un movimento. Mi auguro che l'Europeo possa essere un punto di partenza importante”

Virtus o Fortitudo? “Non so risponderti! Mio papà ha giocato per entrambe, io faccio il tifo per rivederle insieme in serie A1. Ricordo i derby, erano davvero da brividi”

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