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Marco Calamai è stato sentito da Enrico Schiavina per il Corriere di Bologna. Un estratto dell'intervista.

Prendere Gabriel è stato un errore, lo dissi il primo giorno, sperando di sbagliarmi, ma mi sembrava chiaro: un giocatore che difende poco, ferma il gioco e non va in area neanche morto, che per di più costava un occhio. Inadatto all’A2 ma non solo, pure litigioso, umorale, rare fiammate a parte ha trasmesso negatività e chi più di tutti ne ha sofferto è stato Freeman. Che almeno si è sbattuto e non merita certo di essere messo sullo stesso piano, anche se non rimarrà.

Ripartirei da un piccolo americano che segni, penetri, muova la palla, crei gioco. Che non avrebbe problemi a giocare con Fantinelli , tanto meno con Bolpin. Il basket di oggi lo comandano quelli che hanno la palla in mano. Soprattutto in A 2 : guardate McGee di Cantù, Robinson di Rimini, Hickey di Udine.

I campionati li vincono i veterani, specie in A2, lo so. Ma almeno uno-due giocatori di prospettiva piacerebbe vederli lo stesso. Dopo aver visto sfilare Niang, Procida, Toté, Baldasso, Candi e tanti altri, ti rimane la voglia. Poi sono storie vecchie, ognuna con ragioni diverse, a questa società non si può dire nulla, va solo ringraziata.

Siamo fortitudini dentro: i problemi, se non ci sono, siamo bravissimi a crearli. Ma a me basterebbe una Fortitudo da battaglia, e se si vince bene, se no si perde. Che male c’è?

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