Repesa, "Siamo la squadra che sposta più tifosi, contro la Virtus vogliamo vincere"

Jasmin Repesa è stato sentito da Walter Fuochi per Repubblica. Un estratto dell'intervista.
"Antonini mi chiarì le ambizioni della società, mi illustrò il progetto. Ascoltai le sue parole, ma fu venire e vedere le strutture a convincermi che faceva sul serio. C’è un buon rapporto. Siamo diversi, ci rispettiamo, lavoriamo insieme per raggiungere un obiettivo. Sono una persona aperta, dico quel che penso, in carriera talvolta l’ho pagato. Lo farò ancora, credo alla sincerità.
Trapani è costruita nel modo giusto. Non è scontato, arrivando dall’A2. Non puoi tenerne più di 4-5, ma a noi andava bene. Gente come Notae, Horton, Alibegovic era fuori norma per l’A2, già pronta per l’A1. Abbiamo azzeccato gli inserimenti, poi all’inizio ci sono state cose belle ed errori, ma dovevamo conoscerci. Petrucelli e Galloway in A avevano giocato, Robinson, il play che doveva dirigere, non era mai uscito dagli Stati Uniti. Una scommessa.
Ho trovato gente calorosa e rispettosa, poi questa Sicilia “selvatica” è stata una scoperta quotidiana, diversa da tutti i posti in cui avevo lavorato. Trapani è grande il giusto per la mia età, perfetta per fare sport, con un palasport nostro 24 ore su 24. Mi aspettavo una risposta forte, ma 3.500 abbonati in due giorni andarono oltre ogni previsione. Bella gente, tifosi caldi ma senza eccessi, per vivere ogni partita come un evento e seguirci in tantifuori. A Bologna già martedì annunciavano l’esaurito, ci prendiamo il piccolo merito di farne parte anche noi, con gli 800 trapanesi che verranno su. Chi li sposta in Eurolega tanti tifosi? Io dico neppure Panathinaikos e Olympiacos.
Domenica? Sono curioso. Soprattutto di come risponderemo alla loro fisicità, ai dieci chili in più che la Virtus avrà in ogni posizione. Ci serve la gara perfetta. Intelligente, oltreché fisica. Veniamo per vincere. Il primo posto ci interessa, nessuna squadra ci ha battuto due volte e vorrei pareggiare il conto anche con la Virtus. Ma poi, chi va a dirglielo ai nostri 800 che hanno fatto tutta quella strada per perdere?"