Talmente brutta da meritare l'archiviazione immediata, anche se è stato il primo contatto agonistico del nuovo coach con la squadra, meglio far finta che Bilbao non sia avvenuta, anche perchè a sentire quanto detto a fine gara da Comuzzo, si potrebbe intuire che 'sta truppa o difende o attacca. E forse per dimostrare qualcosa a qualcuno - per le dietrologie citofonare, o forse no - martedì non si è perso 85-90 ma a 25 punti in media di meno, sia fatti che subiti. Dimentichiamo allora discorsi su chi possa aver remato contro o tutto il resto: mercoledì Dalmonte ha detto quello che di solito non possono non dire i neoarrivati, ma puntualizzando molto sul concetto di noi anzichè di io. Quello che, in Fortitudo, evidentemente pochi hanno saputo mettere in pratica.

Quindi, alla fine di una settimana dove l'unica notizia buona è stata l'ufficializzazione che un posto da retrocessa è stato già preso, e che la sparizione di Roma ha tolto punti a chi, a differenza di Bologna, l'aveva battuta. A dire il vero le uniche dirette concorrenti a perderci qualcosa sono Cantù e Varese: Brescia, ad esempio, contro Bucchi ci si era schiantata, mentre le altre a cui è stata segata la vittoria sono squadre di alta, altra, classifica.

E ora che sia Dalmonte a vedere cosa tirare fuori da un gruppo che è già stato abiurato dai teletifosi, e dove è chiaro che ora, visti anche gli interessi per chi è sul mercato, qualcuno da qua se ne dovrà andare: che si poti, quindi, e che lo si faccia - parafrasando le frasi del coach - senza badare al nome sulle spalle. Perchè qui non si dovranno seguire i dettami di santoni del basket o simili, ma solo quelli di Palmiro Cangini, senza se e senza ma.

Pesaro, quindi. E' un discreto crocevia di prresente e passato, visto che su quella panca ci campa Jasmin Repesa, che oltre ad essere il passato sarebbe potuto anche essere il presente, dato che in primavera fu il primo contatto quando la società decise di chiudere con Antimo Martino. E' il passato ricordando come l'ultima volta in Adriatico fu all'esordio della passata stagione, e male non andò. Ed è il passato ricordando come l'ultima volta in assoluto, da quelle parti, fu per la Coppa Italia dello scorso inverno, con semifinale raggiunta. Ma di fatto è anche un po' il presente, visto che perdere in casa contro Pesaro, lo scorso anno, fu un inizio di foglio di via per il Molisano. Insomma, ce n'è da raccontare. La VL è riemersa dal dramma sportivo della passata stagione, quando solo il Covid (e, prima, proprio il ratto del paladozza) evitò un finale in modalità Irge Desio. Squadra cambiata, l'antica coppia Magnifico-Costa nella stanza dei bottoni e la Mano arrivata, in motoscafo, in estate: risultati ce ne sono stati, anche perchè rispetto a 12 mesi fa peggio non si poteva fare, anche se il momento magico è stato interrotto domenica a Treviso. Resta comunque una buona classifica (5-4), i quasi 10 di media dell'eterno Delfino - fisicamente meglio di quello visto qua 2 anni fa -, i 10 rimbalzi di Cain e i punti dell'ala ungherese Filipovity. Per curiosità, Pesaro-Fortitudo fu anche, l'anno scorso, la prima in A1 di Martino, ed è anche un interessante ri-esordio di Dalmonte in giacca F in una piazza dove ex fu.



(foto Fortitudo Pallacanestro 103 - Valentino Orsini)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92