Julio Trovato - GM della Virtus - è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco le sue parole:

Abbiamo mantenuto un profilo alto perchè più passava il tempo e più giocatori che sembravano inarrivabili si avvicinavano.

Le piace questa Virtus? Molto. Dalle prime uscite si può avere fiducia sul fatto che saprà mettere mentalità, qualità, talento e tecnica, sembra completa. La vera valutazione però si potrà fare solo sul campo.

Umeh, ne è valsa la pena attendere. Secondo me sì, è il giocatore che volevamo, sia in termini tecnici che personali. Un giocatore strappato al livello più alto.

Il suo arrivo cambia obiettivo? Nessuno gioca per perdere, così come in un campionato a 32 squadre nessuno può giocare per vincere assolutamente. Abbiamo squadra e struttura medio buona, possiamo fare un bel campionato. Più difficile, quando prendi 10 giocatori nuovi. Tra un anno, con una base formata, sarà più facile valutare cosa manca per il salto di qualità.

Le più attrezzate? Ferrara, Treviso, Mantova, la stessa Casalpusterlengo, oltre alla Fortitudo naturalmente. E ci saranno molti campi insidiosi, Chieti, Roseto, Trieste. Conterà la capacità di avere continuità fuori casa. E poi, con un playoff da cinquanta giorni, sarà una roulette russa.

Altro contesto, ma negli ultimi anni fuori è stato un pianto. Serve la capacità di soffrire per vincere in trasferta, una vera anima. Credo che questa squadra possa averla.

I giovani? Puntare su di loro è stata una scelta e non una necessità, perchè i nostri sono altamente competitivi e di proprietà. Stanno già mettendo il possibile, spero abbiano continuità. Per ora è positivo il loro approccio al lavoro, così come l'accoglienza dei più esperti.

Le prime tre settimane con Ramagli? L'ho sempre stimato, nessuno è più adatto di lui in questa situazione. Sia chiaro: io faccio i contratti, ma è l'allenatore il primo a scegliere. In realtà le scelte sono condivise da tutti. Ci siamo dati una sola regola: se un giocatore piace solo a qualcuno, non si prende. La maggioranza non basta, serve il 100%.

D'altronde siete in tanti allenatori. Per chiamarmi allenatore ci vuole coraggio.

Allenatore no, allora andiamo al Trovato attento al look: certe sue giacche non sono passate inosservate. Arrivo da una famiglia di stilisti. Mia sorella disegna e prepara collezioni intere a Torino, ha una sua azienda. Più che consigli, sono cresciuto assieme a lei e ho respirato il suo mondo, mi piace.

Torniamo in Virtus. I tifosi si aspettavano prezzi più bassi per gli abbonamenti. Nel fine settimana si chiude la fase di prelazione e potremo fare un primo bilancio. Il fermento c'è, la gente è venuta. Abbiamo fatto una scelta, e quando scegli qualche scontento c'è sempre.

Qual è la sua visione futura della Virtus? La prima cosa su cui punteremo è la capacità comunicativa verso il pubblico, gli appassionati. Social network, newsletter, pubblicità: vogliamo arrivare alle persone, coinvolgerle con una app per i telefoni, nella quale inserire una serie di concorsi. Stiamo lavorando sul supporto tecnologico. Per convincere la gente a venire a palazzo dobbiamo farla divertire, al di là del canestro in più o in meno dell'avversario.

La Unipol Arena si presta? Moltissimo, ha grandi spazi, la prima cosa che faremo saranno tornei nel pregara per i bambini.

LUNEDI' 19 IN SALA BORSA LA PRESENTAZIONE DI "BASKETBALL R-EVOLUTION", IL LIBRO DI FLAVIO TRANQUILLO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE