Brutti, scalcinati e sfortunati (vedi guai a Withers e Saunders), ma forse con un barlume di cuore e spirito che chissà in altre occasioni dove era rimasto. La Fortitudo si salva in quella che non era l’ultima spiaggia ma forse la penultima, lasciando la scimmia sulle spalle di una incomprensibile Reggio Emilia – che ha mani incredibilmente fredde dall’arco – e ringraziando Hunt che, perfino con i liberi, fa capire che un po’ di vita c’è ancora, nella Fortitudo. Non è vittoria di quelle per cui farci dvd celebrativi, ma visto l’andazzo è grasso che cola, davvero tanto, visto poi quel che succede nel finale. Quando Bologna sul +6 regala e regala, ma con tripla del pareggio di Koponen di un nulla fuori sirena.

Si parte con tanta di quella voglia da fare 13-4 immediato, con Banks a girar palla, Hunt a schiacciare e Saunders ad immolarsi con zuccata post stoppatona a Lemar. Proprio l’uscita di quest’ultimo – e dall’altra parte l’ingresso di Sims – mette un po’ di equilibrio alla partita, con l’ex di giornata a devastare Cusin che, perlomeno, due cesti in faccia glieli fa. E 19-14 al 10’.

Un tiro da 4 di un tarantolato Banks rimette Bologna a +9, ma è un attimo che tutto si sfaldi: senza un vero e proprio motivo, ma con il semplice non metterla da un lato e lasciarla mettere dall’altro. E’ 11-0 reggiano, sorpasso al 15’, e serve un (faticoso) appoggio di Hunt per fermare la Quaresima. Non è partita per percentuali, con errori da entrambe le parti e anche Withers che si infortuna al ginocchio in un tentativo di avvicinamento a canestro. Hunt continua ad esserci, 35-31 al 20’.

Non partono nemmeno male, i reduci, ma di nuovo è un attimo che tutto si frantuma, specie quando Reggio dopo essere arrivata in doppia cifra di errori da 3 inizia a prenderci, ed è 2-16 di parziale e +6 esterno. Si dà una svegliata Aradori, ma sia di qua che di là è la classica gara a sperare che sia l’altro a sbagliare che non a fare in proprio. 52-49 Reggio al 30’.

Ci sarebbe di che andare di psicodramma collettivo, e a smuovere le acque ci provano i ribaltamenti di Fantinelli, buoni a smuovere il punteggio e a rimettere il naso avanti contro una Reggio che ha tanto di quel braccino da non crederci. L’approdo ai 3 minuti dalla sirena è con 4 di vantaggio, ai 2 minuti è di parità, poi è Hunt che manda una cartolina a chi in queste settimane gli ha costantemente ricordato di quanto fosse bello e bravo Sims. C’è ancora di che tremare quando, sul +6, c’è prima tripla di Sims e poi lungo conciliabolo arbitrale per destinare una rimessa che la Effe regala, ma con cinque decimi Koponen (e sarebbe stata la sua prima tripla dopo 7 ferri) la mette con instant replay che gli cancella il possibile supplementare.



(foto Fortitudo Pallacanestro 103 - Valentino Orsini)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92