Virtus, la serie tra gara 1 e gara 2

Toko Shengelia, ancora lui. Non solo il canestro decisivo, il secondo in quattro giorni, ma anche 14 degli ultimi 25 punti della Virtus. Il georgiano ancora una volta si è caricato la squadra sulle spalle e l’ha guidata alla vittoria. Per il resto gara uno tra i bianconeri e Milano è stata una partita spigolosa, a punteggio basso, davvero da playoff. Percentuali basse (5/27 da tre la Virtus, 6/22 Milano) e tanti errori. La Segafredo ha l’enorme merito di essere rimasta sempre in partita, dominando a rimbalzo (40-27) e stoppando sul nascere ogni tentativo di fuga milanese. E poi alla fine l’hanno decisa gli episodi, in particolare è stato decisivo lo 0/2 di Leday a 23” dalla fine, e l’errore finale di Mirotic, mentre di là le mani di Shengelia e Akele non avevano tremato.
Uno a zero quindi, e se è vero che la serie è ancora lunghissima, era fondamentale partire col piede giusto. Contro Trento l'Armani aveva vinto subito la prima in trasferta, indirizzando la serie. Stavolta no.
Domani si torna già in campo, e sarà tutto diverso: magari ci saranno altri protagonisti. E anche le energie potranno giocare un ruolo importante. Ieri sera Ivanovic ha ruotato sostanzialmente a otto (Belinelli-Taylor-Zizic-Polonara hanno avuto tra 0 e 5 minuti), Messina a dieci, non entrati Caruso e Tonut. Ma di sicuro, per la seconda volta in pochi giorni, la Virtus ha dimostrato di non arrendersi mai, e di avere un’enorme voglia di vincere questo scudetto.