Forse si dovrà fare l’abitudine a questa A2, perché se la Fortitudo porta a casa la sua terza vittoria consecutiva dopo un’altra prova da mandate a letto i bambini, allora forse c’è qualche aspettativa di troppo sul livello generale. Basta solo far meno errori di Chiusi, davanti ai 2980 dichiarati del Paladozza, per vincere senza convincere: così era stato a San Severo e così è stato oggi. Alla fine si va del più classico pecunia non olet, e – lapalissiano – meglio vincere giocando male che perdere, comunque.

Si parte un po’ troppo sornioni, e se è vero che Chiusi per un po’ di minuti è solo due immonde culate di Medford alla sirena è vero anche che correre più di quanto la palla non sia in grado di fare e sonnecchiare qua e là non aiuta a tenere un effimero 8-5. Chiusi poi si sveglia con Bolpin che ne fa 10 di fila, Panni e Barbante – più Barbante – sono gli unici presenti, ed è 18-16 Chiusi al 10’.

Si resta sotto la sufficienza estetica, ma almeno a Cucci e spintoni – e un po’ di Italiano – si mette il naso avanti, 25-22 al 15’. Aradori muove i primi passi di una gara altrimenti molle per fare +6, ma rimane roba di poca qualità e non abbastanza quantità per allargarsi. Chiusi è solo Medford e Bolpin (28 per loro, 4 per i compagni), ma Bologna pur con punteggi più smezzati non va oltre il 34-32 del 20’.

La serie B è un campionato bellissimo, canta la Fossa, e vabbè che il cliente ha sempre ragione ma sarebbe meglio aprire dibattito, specie con i primi minuti del terzo quarto da far chiedere al pueblo se non sia, in realtà, tutta una candid camera. Però con una tripla del non esattamente centrato Davis – festeggiato dalla panchina come al primo cesto di un cadetto – sia fa +7, perché Chiusi è anche peggio pur se, chiunque vada in ala piccola, dei canestri riesce a trovarne. E basta una fiammata di Fantinelli per fare 52-47 al 30’.

Se non bella, almeno per un po’ ci si infiamma: Italiano cade in prevedibile antisportivo che riporta a -3 Chiusi, poi il sorpasso è inerziale, ringraziando comunque Medford che una ne fa e una ne sbaglia. Piombata quasi per caso a -4, serve andare da Aradori e Thornton che si guadagnano la pagnotta di una serata di tutti errori per ribaltarla, ed è 12-0 per il 66-58. Chiusa con Chiusi? Ancora no, perché Aradori sbraccia in penetrazione e rischia di riaprirla, ma Van Eyck cicca il -2 e allora ben vengano tre liberi di Cucci per scacciare altre paure.


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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